La storia adriatica come occasione per riflettere sull'intreccio di memoria e nostalgia del passato e per cucire i diversi sguardi di qua e di là del mare. Una giornata di studio internazionale il 18 aprile a Venezia

17/04/2008 -  Anonymous User

Forse, ad un certo punto della giornata di studi sulla Nostalgia tra le due sponde adriatiche, in programma a Venezia il 18 aprile, sembrerà di riviverla davvero quell'antica lacerazione delle popolazioni istriane e dalmate per la perdita dell'amata Serenissima Repubblica (1797). Oppure si materializzerà ancora il dolore e lo spaesamento dei giuliano-dalmati per il forzato abbandono delle loro terre nel secondo dopoguerra e il faticoso assestamento di chi rimase. Forse si percepirà anche la nostalgia 'postuma' dei triestini per i fasti dell'Austria Felix e quella, più recente, delle popolazioni slave per il loro ex-Stato federale cruentemente defunto.

La giornata di studio del 18 aprile a Venezia su Nostalgia - memoria e passaggi tra le sponde dell'Adriatico ideata e curata dal Prof. Rolf Petri dell'Università Ca' Foscari Venezia, cucirà, infatti, insieme tutti questi "sguardi" sulla storia adriatica: il motto del "Ti con nu, nu con Ti" con cui l'ultimo capitano veneto di Perasto rese l'estremo omaggio all'antico e glorioso gonfalone di San Marco ed i ripensamenti contemporanei di croati e serbi per la Jugoslavia defunta, il mito mitteleuropeo per il 'mondo di ieri' di Francesco Giuseppe e le elaborazioni nostalgiche del "patriota" greco Mustoxidis.

Così, presumibilmente, l'effetto finale di questa giornata di studi sarà, da un lato, quello di riportare i Grandi Eventi e i Grandi Momenti della lunga e controversa storia adriatica alla loro, complessa, realtà d'insieme di storie, memorie ed eventi più prossimi a ognuno di noi, e dall'altro, di indagarli nell'intreccio delle loro "implicazioni nostalgiche", nessuna trascurabile o riducibile a banale dettaglio.

Lo sappiamo da tempo, le memorie tra le due sponde adriatiche fanno spesso ancora molta fatica "a tornare" - la "memoria è un conflitto costante" scriveva Halbwachs - ma gli autorevoli interventi che si raccoglieranno nel corso di questa giornata di studio veneziana potranno, forse, renderle meno "viscerali" e più "pensate". E forse, sarà proprio in questa direzione che si dovrà in futuro continuare ad indagarle e ricostruirle.


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