La proposta di una fondazione italo-armena per un viaggio di turismo etico e responsabile nel Caucaso. Tra cultura, tradizioni e solidarietà
Foto: Maura Morandi
Il turismo è in forte crescita in Armenia, Azerbaijan e Georgia e potrebbe diventare un settore-cardine per lo sviluppo economico dei tre Paesi. In Armenia più che altrove, grazie alla numerosa diaspora che vive fuori della madrepatria e che ricomincia da Yerevan il cammino in cerca delle proprie radici storico-culturali.
Un viaggio in Armenia, accanto alle bellezze paesaggistiche e architettoniche, è un viaggio fatto di volti e di storie. Il visitatore entra in contatto con una popolazione povera ma orgogliosa e molto accogliente. La visita ad un antico monastero isolato o ad un monumento storico può diventare solo un pretesto per attraversare villaggi, incrociare occhi stanchi ma pieni di fiducia, ricevere ospitalità e mostrare gratitudine, sia pur comunicando solo a gesti.
Perché anche il prossimo visitatore possa entrare in contatto e restare affascinato dalle secolari tradizioni e dalla vita quotidiana dei popoli caucasici, è necessario che il turismo che si sta sviluppando in questi paesi sia da subito impostato per essere etico e responsabile. Un tipo di turismo, cioè, che favorisca lo scambio culturale tra turisti e comunità ospitante e che non solo sia rispettoso della cultura e dell'ambiente del paese di destinazione, ma che contribuisca a proteggerli e valorizzarli anche attraverso il sostegno diretto a progetti ed iniziative da realizzare in loco.
Viaggi che rispettano i principi del turismo responsabile sono organizzati in Armenia dalla Fondazione Family Care, un'organizzazione non governativa armena che opera fin dal 1994 in Armenia e in Nagorno-Karabakh attraverso l'implementazione di progetti sanitari nel settore materno-infantile e la riabilitazione di centri ospedalieri.
Antonio Montalto, direttore e co-fondatore di Family Care, in Armenia fin dal tragico terremoto che colpì il paese nel 1988, spiega che "una volta conclusa la fase di emergenza, la cooperazione allo sviluppo è risultata un elemento fondamentale per continuare il percorso di servizio che Family Care ha intrapreso fin dall'inizio del suo operato".
La Fondazione Family Care, infatti, orienta i propri interventi principalmente nel settore della formazione professionale, in particolare nell'ambito del turismo integrato. Quest'ultimo rappresenta un caposaldo di sviluppo nell'attuale situazione economica del Paese e uno dei settori di maggiore interesse, data anche l'eredità storico-culturale dell'Armenia.
"La Fondazione Family Care" continua Antonio Montalto "cerca di contribuire alla creazione di basi solide e durature del processo di sviluppo del Paese attraverso l'integrazione di attività culturali, artigianali e culinarie, con il recupero delle tradizioni armene che il lungo periodo sovietico ha completamente soppiantato. La creazione e il miglioramento dei servizi nel settore turistico, attraverso lo sviluppo di piccole attività commerciali di natura familiare, può rappresentare, infatti, l'elemento portante per migliorare le condizioni socio-economiche di tutte le fasce della popolazione ed elevare, quindi, il livello di vita del Paese.
I viaggi di Family Care accompagnano il visitatore alla scoperta degli oltre 16.000 manoscritti antichi custoditi nel Museo Matenadaran di Yerevan e dei tesori custoditi a Echmiadzin, considerato il luogo più sacro per gli armeni, sede del katholicos (patriarca) e antica capitale dell'Armenia.
Il territorio armeno è cosparso di monasteri attorno ai quali sono disseminati i khachkar, le tipiche croci intagliate nella pietra, e le tombe in pietra scolpita. Particolarmente suggestivi sono il Monastero di Geghard, che prende il nome dalla lancia che trafisse il corpo di Cristo e posto in una pittoresca gola tra le rocce, il Monastero di Noravank, santuario dalla straordinaria architettura del XII secolo, e il Monastero di Khor Virap da dove è possibile avere una splendida vista sul Monte Ararat, oggi in territorio turco ma da sempre simbolo per gli armeni della propria identità.
Ciò che rimane di un viaggio in Armenia non è solo una sequenza di monasteri e di luoghi, ma anche un insieme di sguardi e di aneddoti.
Accanto alla visita dei monumenti e dei luoghi più affascinanti dell'Armenia, i partecipanti ai viaggi organizzati da Family Care hanno la possibilità di conoscere da vicino la vita quotidiana del popolo armeno e di incontrare gli artigiani, i giovani ed il personale coinvolto nei progetti della Fondazione.
Attualmente, infatti, la Fondazione Family Care gestisce due scuole di formazione professionale nel settore della ceramica e dell'artigianato nel settore tessile nelle città di Spitak e Gyumri. La scuola d'arte "Veratsnund" (Rinascita) è stata aperta nel 1994 a Spitak, epicentro del terremoto del 1988, mentre la scuola di Gyumri è stata aperta nell'autunno del 2006. "Fin dall'inizio" spiega Antonio Montalto "scopo principale della scuola di ceramica è stato quello di fornire una terapia ai bambini e ai giovani attraverso l'arte. Essere in grado di creare qualcosa di bello assieme a degli amici in un ambiente caldo e accogliente ha, infatti, enormi vantaggi psicologici. E' proprio nella scuola d'arte che molti giovani sono stati in grado di trovare una tregua dalla dura realtà nella Spitak del dopo terremoto".
Il pernottamento dei viaggiatori di Family Care è presso Villa Delenda, un elegante Bed&Breakfast posto nel cuore di Yerevan, aperto dalla Fondazione due anni fa ed i cui proventi sono destinati alle attività e ai progetti di Family Care. Il Bed&Breakfast, inoltre, ha creato le condizioni per la formazione concreta e continuativa di personale impegnato nel settore turistico a vari livelli.
Oltre alla strutturazione e al consolidamento dei progetti in corso, la Fondazione Family Care, in collaborazione con le autorità locali, sta avviando un programma per il recupero di edifici storici a Gyumri, in modo da creare le condizioni per uno sviluppo duraturo del settore turistico nell'intera regione.
Se si fosse interessati a partecipare ad un viaggio organizzato da Family Care, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Arco in collaborazione con la Fondazione Family Care e l'Associazione Eos ha organizzato, nell'ambito del progetto culturale dedicato all'Armenia, un viaggio di turismo etico e responsabile in Armenia dal 3 al 13 ottobre 2007. Per maggiori informazioni e per richiedere il programma dettagliato del viaggio visitare il sito www.intereos.org e contattare Maura (tel. 0464 518540) o Ilaria (Biblioteca civica "B. Emmert" tel. 0464 583652). Le pre-iscrizioni sono da farsi entro il 20 agosto.
Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!
Commenti
Log in or create a user account to comment.