Il primo di questo tipo in Albania. "Per vivacizzare la scena culturale di un Paese che pur nelle ristrettezze economiche è riuscito in questi anni a proporre alcuni successi internazionali", dichiarano gli organizzatori.
Si inaugurerà l'1 dicembre il primo festival del cortometraggio a Tirana. Promosso dal Ministero della cultura e dal Comune della capitale albanese includerà quattro categorie: fiction, documentario, cartone animato e sperimentale. Gli organizzatori hanno annunciato che saranno 83 i lavori proiettati, provenienti da trenta diversi Paesi del mondo.
La selezione dei cortometraggi è stata fatta da un gruppo di registi sia albanesi che stranieri. Sono loro ad aver scelto questi 83 corti, dopo averne visionato circa 345. Nella giuria che assegnerà invece i premi tra gli altri Gjergj Xhuvani, autore del film proiettato anche in alcune sale italiane titolato "Slogans", il regista irlandese Mick Hannigton, direttore del film festival "Cork", e dal francese Luc Barnier.
Secondo quanto affermato dagli organizzatori è la prima volta che in Albania si intraprende in campo cinematografico un'iniziativa di tale livello internazionale. Certo in un momento del tutto particolare nel quale l'arte e la cultura albanese si stanno profondamente trasformando. In campo cinematografico negli ultimi anni sono nate molte case cinematografiche che lavorano in stretta collaborazione con il Centro della cinematografia albanese. Quest'ultimo è l'unica istituzione statale che in questi anni ha sostenuto la realizzazione di alcuni film anche se non ha mai smesso di dare segni di difficoltà: molti i progetti cinematografici che vengono avviati nel Paese e scarsi i fondi a disposizione.
Secondo il giornale "Balkan" la mancanza di una strategia nazionale a favore di arte e cultura ha portato la cinematografia albanese in una situazione difficile. Prima dei sconvolgenti anni novanta il cinema albanese produceva annualmente una quindicina di lungometraggi, venti documentari, e più di una decina di cartoni animati. Ora la produzione è cambiata ed il Centro cinematografico si limita a finanziare solo gli autori conosciuti, che danno 'adeguate garanzie artistiche', mentre vengono lasciati fuori i giovani artisti. Questi ultimi sono allora costretti a trovare spazi e collaborazioni all'estero.
In una conferenza stampa d'introduzione del festival gli organizzatori hanno affermato che ciò che li ha spinti a promuovere un'iniziativa di questo tipo era la volontà di rilanciare e ravvivare la scena culturale di Tirana e di far conoscere anche all'estero la tradizione cinematografica albanese e balcanica. Perché cortometraggi? Perché hanno un carattere estremamente dinamico ed innovativo.
Nonostante le continue ristrettezze economiche negli ultimi anni l'Albania ha conosciuto vari successi a livello internazionale. Tra questi il film "Slogans", del regista Gjergj Xhuvani, "Lettere al vento" di Edmond Budina, "Il giardino dell'Eden" documentario di Eno Milkani, "Tirana, anno zero", documentario di Fatmir Koçi.
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