La compagnia di telefonia fissa Albtelecom non è ancora stata privatizzata ed il Parlamento riduce il budget approvato solo pochi mesi fa. "Non pregiudicherà l'aumento di salari e pensioni promesso per il mese di luglio" assicurano dal governo.
Il Parlamento albanese ha approvato un taglio al bilancio richiesto dal Governo per compensare le mancate entrate dovute dalla lentezza con la quale stanno procedendo le privatizzazioni. Dopo alcune ore di dibattito sono stati 65 i deputati che hanno votato a favore dei tagli di circa 14 miliardi di lek (circa 97 milioni di dollari) e solo 13 i contrari.
Il Primo Ministro Majko ha dichiarato che i tagli sono legati a "fattori specifici" con questo intendendo la mancata vendita della compagnia telefonica fissa Albtelecom che ha causato un deficit nelle casse dello stato di circa 70 milioni di dollari. I vincitori della gara d'appalto per la vendita della compagnia dovevano essere resi noti già nel prossimo luglio, termine che con tutta probabilità si protrarrà nel tempo. Si prevede infatti che le procedure di privatizzazione ripartano solo dopo le elezioni presidenziali del prossimo mese.
Il Primo Ministro ha inoltre giustificato la necessità di tagli al budget anche come conseguenza della forte crisi energetica che il Paese ha vissuto lo scorso inverno. A causa delle scarsissime precipitazioni infatti si era quasi bloccata l'attività delle centrali idroelettriche albanesi.
A detta del governo il taglio di budget andrà a colpire spese amministrative del governo ed alcuni fondi di riserva, non pregiudicando invece le promesse effettuate da quest'ultimo di alzare il livello medio di salari e pensioni.
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