Tirana, bandiera del Partito socialista © Zuttmann Benoelken/Shutterstock

Tirana, bandiera del Partito socialista © Zuttmann Benoelken/Shutterstock

Alle amministrative albanesi di domenica 14 maggio il partito socialista del premier Rama ha vinto in 53 comuni sui 61 totali. Solo 7 sono andati al centrodestra e uno al partito della minoranza greca

16/05/2023 -  Gentiola Madhi

I cittadini albanesi sono stati chiamati alle urne la scorsa domenica per eleggere i sindaci dei 61 comuni del paese. Lo spoglio dei voti continua e i risultati danno una netta vittoria del partito socialista del premier Rama, i cui candidati sindaci vengono confermati in 53 città, tra cui anche alcuni tradizionali bastioni del centrodestra quali Scutari e Tropoja.

A Tirana, il sindaco in carica Erion Veliaj ha confermato un terzo mandato con 58 mila voti in più rispetto al suo avversario Belind Kellici della coalizione di centrodestra “Insieme si vince”. Un tale scarto non si era mai verificato in passato nella competizione elettorale della capitale. Questa tornata ha marcato una profonda sconfitta per la coalizione di opposizione guidata in tandem da Sali Berisha e Ilir Meta, che hanno visto vincere i propri candidati solo in 7 comuni.

Nel piccolo comune di Finiq è stato confermato il candidato del partito di minoranza greca MEGA, il quale si è confrontato con i candidati sindaci della coalizione “Insieme si vince” e del Partito Democratico di Enkelejd Alibeaj, mentre i socialisti hanno preferito non presentare la propria candidatura.

Ed è proprio nel sud dell’Albania, nella città costiera di Himara, che si è consumato anche lo scontro politico principale di queste amministrative. Alle prime ore dell’alba del 12 maggio, il candidato sindaco della coalizione “Insieme si vince”, Alfred Beleri è stato arrestato in flagranza di reato dalla polizia con l’accusa di corruzione attiva per la compravendita di voti.

Beleri, di minoranza greca, durante la campagna elettorale in un’intervista ad una testata giornalistica greca ha dichiarato il suo impegno nell’avanzamento dell’ellenizzazione di Himara una volta al potere.

Figura già nota e con una condanna di tre anni di reclusione per istigazione e odio etnico, Beleri è stato attaccato dal premier Rama nei giorni scorsi proprio per le sue posizioni politiche. Non sono mancate le reazioni immediate di Atene dopo l’arresto, con il ministro degli Esteri Nikos Dendias che ha dichiarato di aver già provveduto ad informare l’Altro Rappresentante dell’UE Borrell e la Svezia in qualità di Presidente di turno dell’UE.

Tuttora in detenzione, Beleri è stato eletto sindaco di Himara con 19 voti di differenza rispetto al candidato socialista Jorgo Goro.

Tra i poco più di 122 mila diciottenni chiamati per la prima volta al voto, solo 16mila si sono presentati alle urne.

L'affluenza alle urne si è assestata a 37.79%, marcando così il livello storico più basso dalla fine del regime comunista. L’alto tasso di astensionismo e l’emigrazione sono tra le ragioni principali della bassa affluenza. Secondo i dati pubblicati dalla Commissione Elettorale Centrale, gli aventi diritto al voto ammontano a 3,65 milioni, di cui circa il 40% vive all’estero.

In questa tornata elettorale sono stati introdotti per la prima volta due nuovi strumenti tecnologici: l’identificazione elettronica dei votanti, che ha causato non pochi problemi e ritardi durante il processo di votazione, e la votazione elettronica in tre città pilota, Elbasan, Kamza e Vora, che ha permesso la pubblicazione dei risultati entro un’ora dalla chiusura dei seggi.

La missione di osservatori internazionali di ODIHR, durante la conferenza stampa, ha dichiarato che la campagna elettorale si è sviluppata in un clima pacifico, ma con una forte attenzione sui partiti politici invece che sui candidati sindaci.


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