Il 28 marzo 1997 la nave Kater I Rades, carica di circa 120 profughi in fuga dall'Albania fu speronata nel canale d'Otranto dalla corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana, che ne contrastava il tentativo di approdo sulla costa italiana. Perirono 81 persone di cui si riuscì a recuperare il corpo, e - si stima - tra 27 e 24 persone mai ritrovate
Link: Integra Onlus
A 17 anni da quel tragico venerdì Santo che vide il mare ingoiarsi le vite di 81 migranti albanesi, Integra Onlus, in quella che è divenuta non solo per l’Albania la giornata della memoria, ha ricordato lo scorso venerdì 28 marzo le vittime della Kater I Rades deponendo in mare una corona di fiori.
Alle 11.00 una motovedetta della Guardia Costiera di Otranto ha preso il largo con a bordo la Presidente di Integra Onlus Klodiana Cuka, il Sindaco di Otranto Luciano Cariddi, e rappresentanti della capitaneria di Porto, della Polizia e della Guardia di Finanza. Al largo del canale di Otranto, teatro della sciagura che vide la Kater colare a picco con il suo carico umano di donne e bambini dopo la collisione con la nave Militare Sibilla, sono stati è lanciati in mare 81 fiori e osservato un lunghissimo e commosso minuto di silenzio.
Un gesto simbolico dedicato a tutte le vittime migranti del mare e anche a chi, durante lo svolgimento del proprio dovere - in occasione degli sbarchi e delle tragedie nel mare - ha perso la vita.
Un mazzo di fiori è stato poi deposto dalla Presidente di Integra Klodiana Cuka sul monumento della Kater dedicato all’umanità migrante, realizzato sul relitto della motovedetta albanese.