L'ODHIR, istituzione dell'OSCE che si occupa di democratizzazione e diritti umani, ha presentato la relazione conclusiva sulle elezioni politiche in Albania dello scorso 24 giugno.
Si sono verificate serie irregolarità durante le elezioni politiche in Albania svolte lo scorso 24 giugno in Albania. Lo denuncia l'ODHIR (organizzazione per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo) dell'OSCE nel suo rapporto conclusivo sulle elezioni. I brogli "non mettono in discussione la vittoria del Partito socialista, quanto le dimensioni di questa vittoria'': un'affermazione che implicitamente accusa il partito al potere di aver alterato i risultati per ottenere più' seggi di quanti gliene spettassero.
Gert Ahrens, rappresentante dell'OSCE a Tirana si è detto deluso per lo svolgimento delle elezioni durante le quali a suo avviso "e' mancata la volontà' politica di far funzionare e rispettare la legge elettorale" che invece, nel suocomplesso, e' ritenuta "buona".
Con questa presa di posizione l'ODHIR corregge in parte una prima valutazione positiva espressa all'indomani delle elezioni quando i rappresentanti dell'OSCE affermarono che l'ultima tornata elettorale costituiva un passo in avanti in direzione degli standard internazionali.
Molte delle denuncie di irregolarità (più di mille) presentate dalle varie forze politiche albanesi sono state prese in considerazione dall'ODHIR e ritenute fondate.
Le critiche principali sono state rivolte all'atteggiamento dei tribunali (chiamati a decidere sui ricorsi presentati dai singolicandidati) e ad alcune decisioni adottate dalla stessa Commissione elettorale
centrale.
L'ICG ha da poco pubblicato un interessante documento proprio sull'Albania all'indomani del voto.
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