Analisi dei flussi migratori e delle problematiche ad essi connesse nel Paese delle aquile.
La situazione
Nel diversificato panorama del fenomeno migratorio nei Balcani, la realtà albanese rappresenta un caso estremo, con un tasso emigratorio tra i più alti al mondo, un'importanza decisiva delle rimesse dei migranti per l'economia nazionale e complesse dinamiche di brain drain.
Dalla fine del regime enverista l'arretratezza delle condizioni economiche del paese, le ricorrenti crisi politiche e sociali e la prossimità di paesi membri dell'UE hanno alimentato un flusso migratorio imponente: secondo il dipartimento albanese per l'emigrazione circa mezzo milione di albanesi, equivalenti al 15% della popolazione, è emigrata nel periodo tra il 1990 e il 1997. Negli anni successivi, la portata dei flussi non si è significativamente ridotta, se nel 1999 si calcolava che circa mezzo milione di cittadini della repubblica di Albania si trovasse all'estero. Per contro, dati recenti indicano una diminuzione del potenziale emigratorio dell'Albania, e anche i flussi irregolari riguardano in buona parte migrazioni di transito.
Le destinazioni principali dell'emigrazione albanese durante il decennio sono state la Grecia e l'Italia, dove gli albanesi sono rispettivamente la prima e la seconda comunità immigrata, mentre nella seconda metà degli anni novanta ha acquistato rilievo l'emigrazione verso Canada e Stati Uniti. Il fenomeno migratorio ha ripercussioni su tutti gli aspetti della vita economica e sociale albanese: la composizione socio-demografica dei flussi descrive un emigrante giovane e ad alta scolarizzazione (nel periodo 1990-99 il 40% dei docenti e dei ricercatori di università e altre istituzioni scientifiche sono emigrati) e quindi, a effetti potenzialmente positivi come l'alleggerimento del mercato del lavoro e del tasso di disoccupazione, si contrappongono risvolti negativi come la perdita di risorse umane fondamentali per lo sviluppo del paese. La politica del governo canadese di selezionare laureati albanesi in materie scientifiche e di riservare loro canali preferenziali per l'immigrazione fa sì che il brain drain sia soprannominato, in Albania, the Canada phenomenon.
Le rimesse degli emigrati sono centrali per l'economia albanese, e rappresentano, secondo alcune stime, un quinto del prodotto interno lordo del paese. Oltre ad essere un paese di origine, l'Albania conosce anche importanti migrazioni di transito. La scarsa capacità del governo albanese di controllo del territorio ha facilitato l'emergere di organizzazioni che agiscono come referenti locali di reti di traffico di esseri umani, attive principalmente attorno a Valona e ben collegate con le controparti criminali italiane e internazionali.
Documentazione
Flavia Piperno, From Albania to Italy: Formation an Basic Features of a Binational Migration System, maggio 2002
background paper preparato per la missione in Albania organizzata dal CeSPI nel giugno del 2002 nell'ambito delle attività del network internazionale di studio e riflessione sulle migrazioni CEME (Co-operative Efforts to Manage Emigration)
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Lo Albanian Human Development Report 2000 curato dall'UNDP Albania contiene un'analisi dettagliata del fenomeno migratorio, di cui fornisce un quadro storico ed evidenzia cause, caratteristiche ed effetti sull'economia e sulla società albanesi.
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N. Sokoli, S. Axhemi, "Emigration in the period of transition in Albania. The social-economic processes that accompany it" in Studi Emigrazione/Migration Studies, XXXXVII, n. 139, 2000
Il recente rapporto sul Processo di associazione e stabilizzazione (SAp) per l'Albania esamina i progressi compiuti dall'Albania per soddisfare le condizioni necessarie alla firma di un accordo di stabilizzazione e associazione con l'Unione europea, considerato il primo passo verso l'integrazione nell'UE. Il rapporto illustra dunque il punto di vista della Commissione europea sulla situazione politica ed economica del paese e sul grado di applicazione del processo, quindi sulla distanza dagli standard europei anche in materia di giustizia e affari interni.
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F. Pastore, Conflicts and Migrations, A Case Study on Albania, Written Briefing addressed to the Conflict Prevention Network of the European Commission, January 1998
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Albanian Center for Parliamentary Studies, An Annotated Compendium Relating to Albanian Legislation, State Structure and Policy on Emigration since 1990, January 2002
Alfred Peza, People - Perfect for Illegal Trade, AIM Tirana, 16 July 2000
Ricerche e progetti
Il Center for Migration Research dell'Università del Sussex e il dipartimento di studi politici dell'Università di Dundee stanno conducendo una ricerca sulle migrazioni albanesi in Grecia e in Italia, con l'obiettivo, da un lato, di costruire un profilo dettagliato del fenomeno, analizzando processi migratori, esperienze di occupazione e di alloggio, strutture e network comunitari, dall'altro di esaminare i processi attraverso cui si sonno realizzate le molteplici forme di esclusione e la formazione di pregiudizi nei confronti degli albanesi nelle società greca e italiana. La ricerca, che è iniziata nell'aprile del 2001 e si concluderà nel marzo del 2003, è diretta da Russel King dell'Università del Sussex e da Gabriella Lazaridis dell'Università di Dundee; i ricercatori incaricati sono rispettivamente Nicola Mai e Maria Koumandraki.
L'International Centre for Migration Policy Development (ICMPD), organizzazione internazionale con sede a Vienna, che ricopre un ruolo istituzionale all'interno dell'iniziativa migrazioni e asilo del Patto di stabilità, ha annunciato l'avvio nel giugno del 2002 di un progetto per migliorare il sistema di controllo delle frontiere in Albania. Le attività del progetto, finanziato dalla Commissione europea, consisteranno nella costituzione di un task force internazionale, nell'elaborazione di un master plan per il futuro sistema di controllo delle frontiere, e nella preparazione di un piano nazionale di azione per realizzare questo master plan.
Notizie
Gli immigrati albanesi in Grecia in sciopero della fame
Le difficoltà per il rinnovo dei permessi di soggiorno in Grecia, dovute all'introduzione di nuove procedure amministrative e alle carenze delle strutture consolari albanesi, hanno indotto gli immigrati albanesi a minacciare lo sciopero della fame qualora non fossero migliorati e resi meno onerosi i servizi consolari, e hanno costituito l'occasione per riflettere più in generale sulla condizione dei migranti albanesi in Grecia.
Vedi l'articolo di Koha Jone, 21 marzo 2002
Almeno tre morti nello scontro tra un gommone e una motovedetta della Guardia di finanza
Almeno tre persone sono morte la notte tra il 21 e il 22 luglio nello scontro tra un gommone diretto in Italia carico di migranti e una motovedetta della Guardia di finanza che tentava di bloccarne la corsa. Secondo i superstiti le persone a bordo del gommone erano circa una trentina, e ci sarebbero numerosi dispersi. Lo scontro è avvenuto al largo di Punta Linguetta, una località a sud di Valona spesso utilizzata dagli scafisti come luogo di imbarco verso l'Italia.
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