A Roma si dedica una piazza a Madre Teresa "figlia della Macedonia" e scattano subito le reazioni indignate dall'Albania. Dieci personalità albanesi ricordano come Madre Teresa è nata sì a Skopje ma apparteneva alla minoranza albanese.
La notizia che una piazza di Roma sarà battezzata con il nome "Macedonia", e che al centro sarà posta la statua di Madre Teresa con una scritta "Figlia della Macedonia", ha scatenato forti reazioni in Albania. Il quotidiano Korrieri del 12.07.2003 ha pubblicato la petizione di un gruppo di intellettuali albanesi contro la manipolazione dell'origine di Madre Teresa che verrebbe fatta nelle strade di Roma.
Dieci personalità albanesi, tra quali anche il noto scrittore Ismail Kadare, hanno indirizzato un messaggio al sindaco Walter Veltroni con il quale chiedono la sospensione del "progetto diabolico per usurpare la figura e l'opera di Madre Teresa" affinché si eviti "la manipolazione e falsificazione della storia".
Questo progetto, secondo i firmatari, sarebbe volto a nascondere l'origine albanese di Madre Teresa. "Noi crediamo che la grande opera di Madre Teresa appartenga a tutta l'umanità, e riteniamo inaccettabile ogni sforzo per abusare politicamente del suo nome e della sua opera" si afferma nella missiva. Secondo questa dichiarazione la missionaria, nata a Skopje, aveva dichiarato pubblicamente la sua origine albanese. La loro pubblica indignazione, sottolineano gli autori della lettera, è volta a difendere la figura e l'opera di Madre Teresa dalle "volgarità" e dalle "speculazioni".
Il Vaticano ha previsto la beatificazione di Madre Teresa il 19 ottobre prossimo. In questa occasione, che coincide con la celebrazione del 90 anniversario della sua nascita, il governo macedone avrebbe chiesto al Ministero degli Esteri italiano ed al municipio di Roma di apporre una targa con la dicitura "La Macedonia in onore della sua figlia Gonxhe Bojaxhiu- Madre Teresa (Skopje 1910-1997) in lingua macedone e l'uso dell'alfabeto cirillico. La statua dovrebbe essere collocata di fronte alla residenza dell'Ordine delle Missionarie della Beneficenza fondato da Madre Teresa sull'Aventino.
L'ambasciatore albanese a Roma, Pëllumb Xhufi, ha fatto sapere dalle colonne di Shekulli (12.03.2003) che "le autorità italiane hanno assicurato che la richiesta da parte macedone non è ricevibile". Xhufi ha sottolineato, sia presso il Vaticano che tra le autorità italiane, c'è la piena consapevolezza che Madre Teresa sia di origine albanese e sia nata a Skopje, una città con una consistente comunità cattolica.
In un'altra petizione del Forum degli Intellettuali Albanesi indirizzato al Presidente della Repubblica Alfred Moisiu, si ribadisce che "Madre Teresa è figlia di un albanese di Prizren che fu attivo nella lotta per l'indipendenza dell'Albania e venne eliminato dai serbi, mentre la madre e la sorella sono sepolte a Tirana". Secondo questa petizione Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita in Albania nel 1993 ha chiamato Madre Teresa "figlia eletta del popolo albanese". Il Forum chiede inoltre che una copia della statua di Madre Teresa a Prishtina venga messa nella piazza a lei intitolata davanti all'Università di Tirana.
Dopo la caduta del regime comunista nel 1990, Madre Teresa è diventata un simbolo importante per gli albanesi che hanno cercato nella sua figura la dignità perduta nella povertà, lascito del regime comunista, e si sforzano di migliorare la propria immagine agli occhi dell'occidente che li identifica con la malavita. L'aeroporto internazionale di Tirana porta il nome di Madre Teresa, cosi come anche l'ospedale pubblico della capitale e la piazza davanti all'Università. La piazza le è stata intitolata dopo la morte nel 1997, anche se il pessimo stato dell'insegna e del piccolo prato che la commemorano fanno pensare a giorni lontani.
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