Una delle immagini della campagna

Cinque anni di iniziative per ridurre, in Armenia, la violenza subita dai bambini. Le ong del paese lanciano una campagna sui diritti dell'infanzia. Una rassegna

16/10/2017 -  Ani Chitemyan

Le principali organizzazioni per la protezione dei bambini in Armenia hanno recentemente unito le loro forze per lanciare una delle più grandi iniziative per mettere fine alla violenza contro i bambini. "Condividi l'amore, non la violenza" è una campagna pubblica della durata di cinque anni che punta a ridurre la violenza contro i bambini a casa, a scuola e ovunque possa manifestarsi.

Secondo un recente sondaggio di World Vision Armenia, il 39,7 % dei genitori del paese usa la violenza fisica come mezzo per punire i propri figli. Dati confermati da un recente sondaggio sulla demografia e sulla salute, realizzato nel 2016 dal Servizio nazionale di statistiche e dal ministero della Salute dell'Armenia che mostra che "sette bambini su dieci da 1 a 14 anni sono stati esposti a punizioni psicologiche o corporali nei 30 giorni precedenti all'indagine". Secondo questo sondaggio, l'aggressione psicologica è più prevalente della violenza fisica: più di due bambini su tre (65%) sono stati esposti a violenza psicologica, mentre il 38% sono stati vittime di una forma di punizione corporale.

I numeri riflettono norme e comportamenti che sono prevalenti in Armenia, dove i genitori credono che la punizione corporale assicurerà che i loro bambini si comporteranno bene, saranno obbedienti e andranno bene a scuola. Sono molti gli armeni a credere nelle parole di una vecchia canzone popolare che dice "Colui che non è mai stato sculacciato da sua madre, è stato cresciuto da orfano".

E' un problema reale

"In Armenia, il più importante passo avanti per aver successo con la nostra campagna è far accettare alla popolazione e ai politici che questo è un problema reale," ha sottolineato Zhirayr Edilyan, direttore di World Vision Armenia. La campagna punta ad una riforma della legislazione esistente, per assicurare l'effettività di un sistema di protezione dei bambini e per la creazione di servizi d riabilitazione per i bambini esposti a violenza. Le Ong promotrici mirano anche a rafforzare la collaborazione con le istituzioni statali preposte e con la polizia e al coinvolgimento della comunità dei donatori e del settore imprenditoriale in modo che le aziende includano la lotta alla violenza contro i bambini tra le priorità dei loro programmi di responsabilità sociale d'impresa.

In occasione dell'evento lancio della campagna, il 26 settembre scorso, Nelly Duryan, dirigente della polizia armena, ha dichiarato che quello avviato è un processo davvero importante e che "la cooperazione con il governo è cruciale perché si possa arrivare a risultati concreti alla fine di questa campagna".

Il vice-ministro della Giustizia armeno, Souren Krmoyan, le ha fatto eco: "Il ministero della Giustizia, dando priorità alla protezione dei diritti dei bambini e alla prevenzione della violenza contro i bambini, è pronto a cooperare e sostenere le iniziative di protezione dei diritti dei bambini". Souren Krmoyan ha anche annunciato che il governo armeno è interessato a prendere parte alla Cooperazione globale per la fine della violenza contro i bambini . Per questo obiettivo, il governo cercherà il sostegno delle organizzazioni di società civile nazionali ed internazionali, in modo che l'Armenia possa con successo diventare uno dei leader di questo movimento globale.

Una campagna popolare

Rilevante è anche che questa iniziativa è una delle prime in Armenia che parte collaborando in modo molto attivo con varie testate giornalistiche (TV, radio e media online) e gli stessi bambini sono stati coinvolti nella progettazione delle attività della campagna. "Volevamo evitare la classica campagna da ONG, dove tutte le decisioni sono prese da specialisti della protezione dei bambini, vogliamo coinvolgere fin dall'inizio esperti di media e i bambini stessi. Coinvolgendoli ci auguriamo di ottenere una comprensione più profonda degli obiettivi della campagna, come anche delle idee innovative," ha dichiarato Zhirayr Edilyan.

"Sono così entusiasta che abbiamo deciso di lavora con metodi semplici e popolari. Questa canzone pop con un pezzo rap sul condividere l'amore, non la violenza, è già un successo. Esattamente ciò di cui abbiamo bisogno poiché riteniamo che una canzone popolare possa avere un effetto incredibile nel cambiare l'opinione delle persone, o almeno nel farle pensare, prima di alzare le mani per sculacciare i loro bambini la prossima volta," ha dichiarato, a nome di tutte le Ong coinvolte, Aida Muradyan, un'esperta di gestione di programmi di protezione dei bambini, commentando un pezzo rap a sostegno dei diritti dei bambini.

 

Le Ong promotrici dell'iniziativa sono: World Vision Armenia, Il Fondo Armenia ONU per i Bambini, Save the Children International Ufficio Armenia, SOS Children’s Villages Armenia, Fondo per i Bambini Armeni, Istituto per la Società Civile, Child Protection Network, Family and Community NGO, Centro per il Supporto ai Bambini del Fondo per l'Aiuto in Armenia, Staff dei Difensori dei Diritti Umani in Armenia.


Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!