Le elezioni locali in Azerbaijan sono state accompagnate da accuse di falsificazioni. La mancanza di reale potere per le amministrazioni locali e di una effettiva competizione democratica spiegano in buona parte la scarsa affluenza al voto
"Il tuo voto conta": così recita uno dei manifesti affissi su una finestra del liceo vicino a casa mia. È il 23 dicembre, sono circa le 11 del mattino e sto andando al lavoro. Passando vicino a uno dei seggi elettorali (dove, in teoria, anch'io dovrei andare a votare) noto poco movimento. Non ci sono addetti agli exit poll fuori dal seggio, ma soltanto un poliziotto in piedi nel cortile, in compagnia di due uomini. Mi squadrano con diffidenza mentre mi guardo intorno: non ci sono manifesti elettorali con i volti dei candidati affissi sui cancelli esterni della scuola. Esito per qualche istante, poi decido: non voterò. Tanto, il mio voto non potrà cambiare niente.
Col passare delle ore mi rendo conto di non essere l'unica a pensarla in questo modo. "Tanto il mio voto non cambia niente, quindi perché dovrei andare a votare?!" mi risponde un tassista quando gli chiedo se andrà a votare oppure no. A sera, posso dire di avere incontrato molti uomini e donne che la pensano come me: tanto, il mio voto non cambia niente.
Elezioni locali
È la terza volta che in Azerbaijan si svolgono elezioni locali, a partire dal 1999, anno in cui il Parlamento ha ratificato la Legge sulle Elezioni Comunali e la Legge sullo Status dei Comuni.
Le prime elezioni si tennero il 12 dicembre 1999. Da allora, sono stati istituiti quasi duemila comuni sia in aree urbane che in zone a vocazione prevalentemente rurale.
In teoria, i comuni in Azerbaijan sono indipendenti dagli organi locali delle autorità statali. La realtà è però molto diversa e i comuni di fatto non possono esercitare liberamente il proprio potere decisionale, in particolare quando si tratta di implementare determinati progetti e determinate politiche. Le autorità cittadine dispongono di scarsi mezzi finanziari; inoltre, il contesto giuridico in cui agiscono non è sufficientemente definito ed esauriente. La principale fonte di proventi per i comuni sono il gettito fiscale e il ricavato dalle vendite di terreni.
Il numero di consiglieri comunali varia da un minimo di 5 a un massimo di 19. Una volta eletti, i consiglieri comunali scelgono tra loro il capo dell'amministrazione cittadina e restano in carica per 5 anni.
Il 23 dicembre circa 31.000 candidati si sono sfidati per aggiudicarsi 15.682 seggi comunali in 1.718 comuni (il numero dei comuni è stato ridotto l'anno scorso). Nonostante alle elezioni si siano candidati i rappresentanti di ben 18 partiti, la maggior parte di essi erano più o meno direttamente collegati al partito di governo, il partito "Nuovo Azerbaijan" (Yeni Azerbaycan Partiyasi).
La data delle elezioni è stata dichiarata giorno festivo proprio per garantire la massima affluenza alle urne. Nonostante questo, secondo i dati ufficiali, la partecipazione si è fermata al 31,86%.
La solita storia
Come già verificatosi durante altre elezioni, sia parlamentari che presidenziali, anche queste ultime elezioni non sono state prive di irregolarità. In un video pubblicato sul sito di Radio Azadliq si vedono quattro donne che hanno votato due volte in due diversi seggi elettorali. "Dicci per chi dobbiamo votare" dice una delle donne a un membro della commissione elettorale che le porge la scheda prima di entrare in cabina. In un'intervista rilasciata subito fuori dal seggio, le donne dichiarano che si recheranno in molti altri seggi a votare. "Andremo ovunque ci diranno di andare, anche se ciò significa visitare 5 seggi in un giorno solo".
Un altro video invece mostra un gruppo di persone con un grosso pacco di schede elettorali che a un certo punto verso le undici entrano in un ristorante, non si capisce bene per quale motivo.
Secondo quanto riporta Radio Azadliq, sezione in lingua azera di Radio Liberty, una lista di candidati per ogni comune era stata preparata con largo anticipo, e ogni seggio elettorale aveva ricevuto ordini ben precisi: dovevano far sì che i candidati nella lista risultassero i vincitori.
Isa Gambar, leader del partito di opposizione Musavat, ha dichiarato di essere molto deluso dal modo in cui si sono svolte le elezioni. "Queste sono le elezioni peggiori mai tenutesi in Azerbaijan da quando il nostro Paese è divenuto uno stato indipendente". Il partito di Gambar ha denunciato gravi violazioni della legge e diversi casi di falsificazione di schede elettorali. Inoltre, Musavat ha denunciato il clima non certo democratico in cui si sono svolte le elezioni e la mancanza di pari visibilità per i diversi schieramenti in campo durante la campagna elettorale. Alla luce di tutto ciò, per il partito Musavat queste elezioni possono considerarsi l'ennesima mancata opportunità di instaurare un vero sistema di auto-governo locale. Con queste elezioni l'Azerbaijan sembra aver fatto un passo indietro nel già difficile cammino verso una società autenticamente democratica.
Iqbal Agazade, leader del partito Umid, ha affermato che il governo ha fatto uso massiccio del cosiddetto "metodo carosello" (vale a dire, elettori che votano in più seggi elettorali, come le quattro donne del video). La ombudsman dell'Azerbaijan Elmira Suleymanova ha dichiarato che "forse quelle immagini sono state riprese da un'altra parte", rifiutando ogni accusa di irregolarità nel processo elettorale.
La versione ufficiale
Nonostante le rimostranze espresse dai rappresentanti dei partiti di opposizione e dagli osservatori indipendenti, il vice-presidente e segretario in carica del Partito "Nuovo Azerbaijan" Ali Ahmadov, in una conferenza stampa tenutasi il giorno stesso delle elezioni ha dichiarato che "le elezioni locali in Azerbaijan si sono tenute in un'atmosfera di assoluta libertà, trasparenza e democrazia". Ahmadov ha inoltre definito le recenti elezioni comunali "un nuovo capitolo nella nostra storia politica, e una pietra miliare per lo sviluppo della democrazia in Azerbaijan". "Le elezioni si sono tenute regolarmente" ha concluso Ahmadov.
Prospettive
Le prossime elezioni in Azerbaijan sono previste per novembre 2010, quando gli azeri si recheranno alle urne per eleggere i membri del parlamento. Se queste elezioni si riveleranno o meno una farsa come quelle del 23 dicembre lo scopriremo solo allora. Ma ci auguriamo che, almeno nel 2010, l'Azerbaijan riesca ad avere un assaggio di elezioni realmente libere e regolari.
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