I villaggi dei Monti Rodopi in Bulgaria, l'affascinante Prizren in Kossovo, l'appuntamento della "Galicka Svadba", il matrimonio di Galicnik, in Macedonia, la fortezza di Scutari, con le sue leggende ... Un dossier sui tanti viaggi possibili nei Balcani.
Lo scorso maggio ci siamo ritrovati con tutti coloro i quali collaborano al sito dell'Osservatorio a Sarajevo. Le giornate già lasciavano intuire quale calura sarebbe arrivata nei mesi successivi. In una pausa dei lavori ho fatto un breve passeggiata attorno al nostro albergo, alla periferia della città, in una zona residenziale benestante. Dopo nemmeno un chilometro hanno iniziato a passarmi affianco auto e moto d'epoca, con targhe di tutti i Paesi dei Balcani: maggioloni dei primi anni del secondo dopoguerra, Alfa Romeo, alcune auto russe, tra le quali una bella ZAZ. Le auto sostavano in un parco e molti avevano approfittato del bel pomeriggio domenicale per passeggiare e riempire i bar situati in edifici asburgici le cui ferite della guerra erano state quasi del tutto celate e sanate. Una Bosnia particolarmente distesa, quasi inebriante per i suoi profumi primaverili. Ho provato ad immaginarmi quale impressioni potesse fare su persone che la visitassero per la prima volta.
Sono rientrato in albergo dove gli altri stavano per ricominciare a lavorare. Si discuteva dei prossimi dossier dell'Osservatorio. Integrazione europea? Corruzione? Si, ma prima di tutto questo si è deciso di parlare di turismo, di proporre itinerari, festival, concerti, viaggi di turismo "responsabile". Non è stato immediato riuscire a capirsi con i nostri corrispondenti ed alcune sfumature di queste incomprensioni, o piuttosto, di approcci culturali differenti alla questione "turismo" emergono anche dagli articoli che vi proporremo nelle prossime settimane. Se in Italia è da molto che si discute di un turismo che sia "altro" - anche se solo negli anni più recenti il panorama delle proposte per fare un turismo meno invasivo, sostenibile, fatto anche di solidarietà e di curiosità culturale è ampio e variegato - nei Balcani, in particolare in quelli toccati dagli ancor recenti conflitti, il turismo è rimasto un mito inesplorato, visto come una possibile fonte di reddito ma atteso un po' come si attendevano i famosi "investimenti esteri" che avrebbero dovuto far ripartire le barcollanti economie balcaniche. Investimenti che, come i turisti, molto copiosi non sono mai arrivati. Certo questo non è del tutto vero per alcuni Paesi, quali ad esempio la Croazia, il Montenegro e la Bulgaria, che però ancora non hanno delineato una strada chiara di quale sia lo sviluppo turistico che desiderano.
"Turismo responsabile?", "Cosa???!!!", scrive ironicamente Dejan Georgjievski nella sua panoramica sulla Macedonia e poi prende in giro velatamente la nostra mania di agriturismo sostenendo che la stessa cosa era stata proposta, tra l'altro con scarso successo, durante l'epoca socialista dove si proponeva ai "drug" (compagni) di passare un periodo in campagna. In cambio di un modico prezzo per vitto ed alloggio si aveva il privilegio di sporcarsi le mani aiutando i contadini nei campi e nella cura delle bestie. Solo che ora, continua Dejan, con il tasso di disoccupazione che vi è nelle aree rurali l'amante dell'agriturismo rischierebbe il linciaggio ... In realtà come in Italia anche nei Balcani inizia a svilupparsi una sensibilità verso una presenza turistica che valorizzi le risorse locali, che riesca ad essere ben integrata con il territorio che funga dal legame tra le due sponde dell'Adriatico. In Bulgaria oramai da qualche anno esiste ad esempio l'associazione BAAT, Bulgarian Association for Alternative Tourism, una sorta di consorzio di tutti i soggetti interessati a sviluppare questo particolare settore dell'offerta turistica. Ed in Italia sono oramai molte le associazioni che hanno affiancato ai loro progetti di cooperazione viaggi di turismo responsabile. Gli articoli che vi proporremo nelle prossime settimane provano ad mettere il naso in questi mondi. In realtà avranno un carattere ibrido. Da una parte conterranno proposte, suggerimenti, visioni su viaggi possibili. I villaggi dei Monti Rodopi in Bulgaria, l'affascinante Prizren in Kossovo, l'appuntamento della "Galicka Svadba", il matrimonio di Galicnik, in Macedonia, i musicisti rom del festival di Guca in Serbia, la fortezza di Scutari, in Albania, con le sue leggende. Dall'altra i nostri corrispondenti non si esimeranno dall'iniziare a delineare luci ed ombre del settore turistico nei Balcani.
A tutti una buona lettura, e soprattutto buon viaggio.
Davide Sighele
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