Ogni giorno una pagina di diario dal Danubio. Per andare oltre l'ufficialità, per respirare almeno un pò l'affascinante ed inevitabile scorrere di questo fiume. Verrà pubblicata contemporaneamente dall'Osservatorio e da Vita
ore 12,30
- Sei venuto con l´aereo in Italia?
- No, con treno e nave.
- Sei sicuro di essere venuto con la nave e non con il gommone?
Potrebbe essere una frase cinica, di quelle tratte da una barzelletta stupida, se il dialogo non si fosse svolto sotto i miei occhi tra un giovane albanese, che io conobbi due anni or sono nel centro giovanile di Valona e dove lui tuttora lavora (nel 2001 il centro era gestito dalla ONG italiana ICS), e la console ungherese a Vienna, proprio davanti al portone dell'ufficio visti dell'ambasciata in Bankgasse, strada elegante proprio nel centro della capitale austriaca. Dopo una lunga contrattazione il visto viene rilasciato. Il transito in Ungheria per un cittadino albanese costa 78 euro. Inizia cosi - con una battuta cattiva di un diplomatico - il viaggio tutto "on the road", anzi "on the river", del battello targato "Osservatorio sui Balcani" sulle acque del Danubio. Mentre i vagoni della metropolitana viennese prendono velocità ripenso alla scena cui ho appena assistito. Mi auguro che nelle prossime citta - Bratislava, Szentendre e Budapest, Vukovar, Novi Sad e Belgrado - questi "incidenti" non si ripetano. Non si costruisce la "nuova" Europa "allargata" o "integrata" con parole di questo tipo.
ore 13
Il cocktail offerto dall'ambasciata italiana a Vienna e' ospitato dall'Istituto Italiano di cultura, un palazzotto a due piani con un bel giardino sul retro della Ungargasse, arteria di collegamento fra la Südbanhof e la stazione di Wienmitte. A fare gli onori di casa arrivano Francesco Acanfora, direttore dell'istituto, e l'ambasciatore Raffaele Berlenghi. Nel parterre tutti e settanta i
partecipanti al viaggio: giornalisti italiani e del Sud Est Europa, rappresentanti di associazioni e ONG e curiosi.
ore 16
La linea U1 corre silenziosa verso Mexico Platz. Sbuchiamo all'aperto. Un giardino si spinge proprio sotto la base del gigantesco Reichsbrücke e da qui fino al Danubio. Piazza Messico. A discapito del nome qui l'aria e gelata e il cielo assume una tinta grigio cenere. Niente che ricordi le spiagge di Cancun, dove proprio in questi giorni si sta svolgendo il vertice WTO. Il caso vuole che sia proprio dal molo di Mexico Platz che si muova la carovana fluviale con destinazione la Serbia e Montenegro. Il momento ha qualcosa di solenne anche se il freddo spinge i partecipanti a cercare rifugio in un bar li vicino, e il vento si rinforza ancora. Mauro, il coordinatore dell'Osservatorio, sorride, nonostante la stanchezza generata dai ritmi di una giornata senza fine. Una parte del gruppo dei settanta partecipanti al viaggio sale sulla barca, gli altri li raggiungeranno in pullman direttamente a Bratislava. La bandiera della PACE copre un finestrino del ponte. I colori dell'iride contrastano con le acque del grande fiume che nel frattempo hanno assunto il colore cenere del cielo. Saluti. La crociera lungo il Danubio e' ufficialmente iniziata.
ore 17
Ancora metropolitana. La magia decadente di Vienna scorre sopra la mia testa e non la vedo. L'appuntamento e' nella Fanny Hensel-Mendelssohn Saal presso l'Institut für Volksmusikforschung und Ethnomusikologie. Sul palco salgono i trentini Destrani Taraf, seguiti dal gruppo di musica rom Nikolic-Lakatos and Family e l´Hungarian Dance House. Domani il viaggio prosegue e a Bratislava si parlerà di commercio equo e solidale.
Massimo Gnone - Osservatorio sui Balcani/Vita
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