Parigi: al via il vertice Ue-Balcani occidentali

4 luglio 2016

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I paesi balcanici si pongono come principali attori della “resistenza” di quel sentimento di fiducia ed integrazione europea, messo a dura prova dai recenti sviluppi, Brexit su tutti. Si riuniscono oggi a Parigi i leader di Slovenia e Croazia (già membri dell'Unione europea), Serbia, Albania, Macedonia, Montenegro (candidati ufficiali all'ingresso nell'UE), Bosnia Erzegovina e Kosovo.

Capi di governo, ministri degli esteri e ministri dell'economia dei paesi balcanici verranno accolti dal presidente francese Francois Hollande, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dai ministri degli esteri di Francia, Germania, Italia e Austria, e da rappresentanti dell'Unione europea come il presidente della commissione Claude Junker e l'Alta rappresentante per la politica estera UE Federica Mogherini.

Questo vertice fa parte di un processo della durata di cinque anni, iniziato a Berlino nell'agosto 2014, caratterizzato da incontri con cadenza annuale, con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione tra i paesi balcanici e discutere di allargamento e dei loro sforzi sulla strada dell'integrazione nelle istituzioni europee.

L'argomento principale del vertice di quest'anno a Parigi sarà “infrastrutture e connettività” in materia di trasporti ed energia, a favore dell'interscambio economico e della mobilità tra i paesi della regione. L'altro argomento principale sarà quello dell'occupazione giovanile e dell'inserimento dei giovani di origine “balcanica” nel mercato europeo. In tal senso ci sono proposte di sviluppo di programmi per la formazione professionale dei giovani e dell'estensione dei benefici del programma Erasmus+ ai ragazzi dei paesi balcanici.

Sicuramente sarà l'occasione per parlare di Brexit e delle sue implicazioni sul futuro del processo di integrazione: tutti i leader dei paesi balcanici, successivamente al referendum britannico, hanno rilasciato dichiarazioni di fiducia e volontà nel proseguire l'integrazione europea. Nonostante i tentativi di minimizzare il potenziale impatto della decisione britannica, emergono preoccupazioni per quanto riguarda gli effetti politici ed economici sui paesi balcanici. Si parlerà anche di terrorismo e di immigrazione, analizzando i risultati degli accordi tra UE e Turchia.

Sul tavolo anche un progetto di libera circolazione delle merci nei Balcani occidentali e la promozione dell'Ufficio della Cooperazione Regionale Giovanile dei Balcani Occidentali (Regional Youth Cooperation Office – RYCO).

Infine, è stato promosso anche un dibattito tra politici e 200 rappresentanti della società civile (organizzato dal Forum della Società Civile).

Link: Balkan Insight