Uno spettro s'aggira per l'Europa allargata
10 gennaio 2013
E' quello dei visti. Sono trascorsi tre anni da quando serbi, macedoni e montenegrini hanno avuto la possibilità di viaggiare nell'Ue senza visti.
Bosniaci e albanesi hanno ottenuto questa possibilità un anno dopo.
Nel 2013 si rischia un clamoroso dietrofront. Il motivo è l'esponenziale crescita in questi anni dei richiedenti asilo in particolare da Serbia e Macedonia.
Il ritorno dei visti sarebbe certamente percepito dai cittadini dei Balcani come un clamoroso passo indietro nel percorso europeo.
“Il crescente abuso del sistema dell'asilo non è accettabile”, ha affermato in ottobre Hans-Peter Friedrich, ministro degli Interni tedesco “il grande flusso di cittadini serbi e macedoni va bloccato immediatamente”. Tanja Fajon, parlamentare slovena nel Parlamento Europeo ha ribattuto che alcuni politici europei stanno utilizzando questa questione per ottenere vantaggi politici, in particolare in Germania dove il 2013 è anno elettorale.
Intanto il centro studi ESI ha pubblicato un approfondimento sul tema. “Il 2013 sarà fondamentale per i visti anche perché si andrà a discutere una roadmap che dovrebbe portare all'alleggerimento del sistema dei visti tra Ue e Turchia”, sottolinea il suo direttore Gerald Knaus.
Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Racconta l'Europa all'Europa.