A Vienna si chiede giustizia per David e Dženan
14 maggio 2019
A Vienna, domenica scorsa, si è tenuta una manifestazione per chiedere giustizia per David e Dženan, due giovani bosniaci uccisi in situazioni poco chiare e per cui i genitori chiedono giustizia.
Promosso dalle famiglie delle vittime, l'evento ha riunito austriaci, tedeschi e cittadini dell'ex Jugoslavia che vivono in Austria. Un gruppo di manifestanti era arrivato appositamente dalla Bosnia Erzegovina. I partecipanti hanno cantato Klinac u Getu ("Il ragazzo dal ghetto"), la canzone scritta da David Dragičević, divenuta poi l'inno della mobilitazione.
Hanno partecipato al raduno i genitori di David, Suzana Radanović e Davor Dragičević, e la famiglia di Dzenan Memić, il padre Muriz e la sorella Arijana.
"Un padre è un padre, ma è la madre che partorisce", ha detto Suzana Radanović. "Sono stato io a partorirlo. Lui era il mio sangue, la mia carne. Chi ha il diritto di prendersi la vita di un bambino? Bosnia Erzegovina non ti vergogni che si sia obbligati a chiedere giustizia qui in Europa, a Vienna!", ha sottolineato.
Davor Dragičević ha ringraziato tutti coloro che avevano risposto a questo raduno. "Ho promesso, supplicato, chiesto. E sono stato umiliato... Non ho avuto, allevato e nutrito mio figlio affinché venisse ucciso! Ve la farò pagare. Andrò sino alla fine, e non potete uccidermi perché l'avete già fatto. Milorad Dodik e Dragan Lukač [le istituzioni della Republika Srpska sono sospettate di aver perlomeno coperto l'omicidio del giovane bosniaco Davor Dragičević, ndr], la farò finita con voi, ma avreste sempre da fare con me. Potete eliminare me e Muriz Memić, ma cosa avete intenzione di fare con tutte queste persone? Niente ci fermerà, Muriz e me. Milorad, Davor Dragicević ti aspetta a Vienna, Bruxelles, Monaco e fino in California... Avrò l'ultima parola".
Muriz Memić ha annunciato che presto verranno organizzati altri eventi a Sarajevo. "Invito tutti i cittadini della Bosnia Erzegovina a considerare la sicurezza dei loro bambini. Invito anche tutti quelli che non vivono a Sarajevo a organizzare manifestazioni nella loro città per David e Dženan. Dobbiamo fare i conti con la mafia, non si arrenderanno facilmente, ma nemmeno noi”. "Bosnia, svegliati!", ha acclamato la folla.
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