Banja Luka, divieto di protesta
31 luglio 2013
Da più di un anno i cittadini di Banja Luka protestano contro la distruzione del parco Picin, un'ampia area verde situata nel pieno centro cittadino dove dovrebbe sorgere un centro commerciale.
Le proteste hanno coinvolto decine di associazioni riunitesi nell'iniziativa "Park je naš " (il parco è nostro) e si sono articolate nelle più diverse forme di azione non violenta, incluse le cosiddette “passeggiate nel parco”, ma non sono riuscite a fermare il progetto.
Venerdì scorso decine di poliziotti in assetto antisommossa hanno arrestato Željko Vulić, un cittadino che vive nei pressi dell'area, e suo figlio Slobodan.
Vulić aveva parcheggiato la propria auto su una strada di passaggio che conduce alla sua abitazione, e che verrebbe occupata dal centro commerciale, e rifiutava di uscire.
L'intervento della polizia, come testimoniato dai video postati su you tube, è stato brutale. L'uomo è stato prelevato e condotto insieme al figlio presso il Centro per la Sicurezza Pubblica (CJB) di Banja Luka. Non è chiaro cosa sia avvenuto dopo. Secondo quanto riportato dai portali locali, Vulić è stato poi trasferito a forza in un ospedale psichiatrico, mentre il figlio veniva arrestato per aver ostacolato pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni.
Il centro commerciale che sorgerà sull'area del parco Picin appartiene alla compagnia Grand Trade il cui proprietario, Mile Radišić, un uomo d'affari vicino al presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik, è sotto inchiesta per reati finanziari legati all'affare “Medicinska elektronika”.
Il presidente Dodik ha dichiarato che la famiglia Vulić è “manipolata” e sotto l'influenza dell'opposizione. I cittadini e le associazioni dell'iniziativa a difesa del parco, da ieri hanno avviato ieri un sit-in davanti all'area dove sorgeva il parco, che si terrà ogni giorno alle ore 19.00 fino alla fine di agosto, per protestare contro l'arresto violento di Vulić e per chiedere il suo rilascio.
I video su You Tube
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