Bosnia Erzegovina, la presidenza tripartita a Bruxelles, per “rilanciare l'integrazione”
30 gennaio 2019
Tre mesi dopo le elezioni di ottobre 2018 e il loro insediamento, i tre presidenti bosniaci sono questa settimana a Bruxelles. Šefik Džaferović, Željko Komšić e Milorad Dodik sono in disaccordo su tutto – dalla formazione del nuovo governo all'adesione alla Nato - ma assicurano di avere un obbiettivo comune: ottenere quest'anno lo status di paese candidato all'Ue.
"Non abbiamo completato il questionario della Commissione europea, non abbiamo formato un governo, non abbiamo finalizzato l'agenda delle riforme, la nostra cooperazione con il Fondo monetario internazionale e lo sviluppo del piano d'azione per l'adesione alla NATO è per il momento sospeso, ma la nuova presidenza è unanime sull'integrazione europea ", afferma Milorad Dodik, membro serbo della presidenza.
Per il membro croato Željko Komšić, la priorità è ottenere lo status di candidato per l'integrazione il prima possibile. "La decisione che i funzionari di Bruxelles dovrebbero prendere potrebbe sembrare una decisione tecnica, ma è assolutamente politica. Pensiamo che sarebbe vantaggioso lo status di candidato non solo per la Bosnia Erzegovina e per la regione, ma anche per l'UE ", ha affermato Komšić.
"Non ci si può aspettare alcun miracolo dall'UE, specialmente quando ci si prepara per le elezioni [europee] in primavera", sottolinea però Lejla Ramić Mesihović, direttrice dell'Ong Iniziativa per gli affari esteri. "Bruxelles è ancora preoccupata per la stabilità nella regione e l'attuale Commissione europea vuole ancora credere che l'allargamento sia possibile. Ma non sappiamo ancora quale sarà la posizione della prossima Commissione europea ", ricorda Lejla Ramić Mesihović.