Sembrava fosse fatta per la Benetton ed invece ... colpo di scena. Il nuovo - e forse definitivo - acquirente è la Bosna Bank International. Nessuna garanzia per gli attuali dipendenti.
Il due maggio scorso sembrava sicuro: il centro commerciale Sarajka, a Sarajevo, era stato acquistato da Benetton. Sembrava la fine di un incubo per i suoi dipendenti, ai quali erano state date alcune garanzie durante le trattative tra le autorità bosniache e la multinazionale.
Ma poi ulteriori colpi di scena: la Benetton si è dichiarata incerta, soprattutto per quanto riguarda gli accordi sui dipendenti ed il problema di sgomberare lo stabile dagli attuali occupanti: diversi uffici ed un ristorante. Se ne è comunque parlato poco.
E di punto in bianco il colpo di scena. La Sarajka è stata venduta, ma ad acquistarla è stata la BBI (Bosna Bank International) che ha garantito di versare 10 milioni di KM in contanti e mettere a disposizione la stessa somma per la ristutturazione ed il rilancio dell'area. Secondo il contratto sottoscritto con la autorità bosniache, la BBI è obbligata ad assumere 70 dipendenti ma non si chiarisce se questi verranno selezionati tra gli ex-dipendenti della Sarajka o ne verranno assunti di nuovi.
Ed i dipendenti della Sarajka rimangono quindi in una situazione di totale incertezza. Attendono ancora gli stipendi arretrati degli ultimi due anni e non si sa se dai 10 milioni pagati dalla BBI verranno scalati i soldi a loro dovuti.
Andre van Hove, direttore generale della BBI, intanto descrive il look della Sarajka del futuro: un parcheggio sotterraneo di 500 posti, nuovi spazi per gli uffici delle più grandi ditte della città, ecc. Sembra un futuro radioso, bello e ordinato. Ma c'è chi è pronto a scommettere che i problemi alla Sarajka non finiranno mai. Certo non sono finiti quelli dei 200 dipendenti il cui futuro rimane in sospeso (Oslobodjenje, 02.07.2002).
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