Nel corso di una recente visita ufficiale, gli Stati Uniti negano voci relative ad un loro prossimo disimpegno dal Paese. La presidenza bosniaca replica offrendo territorio per la costruzione di basi e soldati per l'Iraq
Voci non confermate avevano recentemente diffuso la notizia che gli Americani avrebbero potuto lasciare la Bosnia Erzegovina, e che la Nato sarebbe stata sostituita da forze europee guidate dalla Gran Bretagna. A stretto giro la smentita da parte americana: "Non è vero, noi rimarremo."
Questo messaggio è stato confermato da Mark Grosman, sottosegretario Usa agli affari politici, che venerdì scorso a Sarajevo ha incontrato i membri dalla presidenza tripartita bosniaca. Con Covic, Tihic e Paravac, Grosman ha parlato anche della riforma della difesa nel Paese e del suo accesso al programma di Partnership per la pace. I rappresentanti bosniaci hanno dichiarato di appoggiare la permanenza delle forze Nato in Bosnia Erzegovina.
Tra i partecipanti all'incontro con Grosman anche Beriz Belkic, del Partito per la Bosnia Erzegovina - Stranka za BiH, che ha confermato ad Oslobodjenje (08.11.2003) che la posizione americana verso il sud est Europa non è cambiata, e che le truppe americane hanno intenzione di rimanere tanto quanto le altre forze internazionali.
Poco dopo la visita di Grosman è stata resa pubblica un'altra notizia. La presidenza tripartita ha scritto al presidente Bush. Nella lettera si offre una porzione di territorio bosniaco per la edificazione di una base militare americana, e allo stesso tempo si dichiara la disponibilità dei soldati della BiH ad andare in Iraq. Nella stessa lettera, il presidente Bush viene invitato a visitare il Paese.
"Noi riteniamo che l'apertura di basi militari in Bosnia ed Erzegovina garantirebbe la sicurezza in tutta la regione e darebbe un contributo al nostro celere ingresso nella Nato - ha dichiarato Sulejman Tihic, membro della presidenza tripartita e leader del Partito di Azione Democratica - Sda (TVF1, 08.11.2003)."
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