Progetti di riforma invocati dagli imprenditori bosniaci all'interno del programma "buldozzer" dell'Ufficio dell'Alto Rappresentante
Ormai il famoso progetto "Buldozzer" sta per entrare nella seconda fase. Alcuni mesi fa, l'Bosnia Erzegovina Paddy Ashdown ha chiamato gli imprenditori bosniaci a stipulare un elenco di 50 proposte per migliorare la produzione e stimolare "come un buldozzer" le riforme economiche nel Paese.
Nel frattempo le commissioni regionali hanno preparato un pacco di procedure semplificate che entro il 4 dicembre prossimo saranno presentate alle autorità bosniache.
Secondo Dean Savkovic, coordinatore della Commissione per il Cantone di Sarajevo, in questo momento le riforme sono al vaglio degli esperti per le varie `sezioni`. A differenza della prima fase del Buldozzer quando l'ufficio dell'Alto Rappresentante aveva un ruolo di primo piano, questa volta sono le forze locali a raccogliere e prendere in considerazione tutte le proposte. Il ruolo chiave è ora quello delle commissioni regionali e della Commissione per l'agricoltura che copre tutto il territorio bosniaco. Le riforme arrivate nella seconda fase riguardano la abolizione degli ostacoli amministrativi, le finanze, foreste, agricoltura, ecologia e poi gli investimenti, mercato del lavoro, commercio e altri settori. Tra le riforme proposte c'è anche quella che vieta la esportazione dei tronchi. I rappresentanti delle industrie del legname sono contrari al fatto che la maggior parte dei tronchi venga esportata all' estero, (soprattutto in Slovenia) per essere lavorato, invece di essere lavorato in Bosnia.
Una delle proposte più interessanti è quella che riguarda la semplificazione della procedura di registrazione per le ditte che fanno commercio con l'estero. Gli imprenditori in Federazione dovevano pagare una tassa aggiunta di 32 euro, mentre quelli della Republika Srpska di 500. Il ricorso che hanno fatto gli imprenditori della Republika Srpska ora verrà probabilmente accolto. (Oslobodjenje,16.10.2003)
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