Una settimana interamente dedicata alla fotografia, seguendo i principi del turismo responsabile, per scoprire Sarajevo sotto sei diverse prospettive. Il bilancio dell'iniziativa organizzata in agosto da Feedback, Shot Viaggi Reportage e Fotografija.ba
Il 19 agosto scorso, 57 fotografi italiani e bosniaco-erzegovesi si sono confrontati in una maratona di 6 ore per le strade di Sarajevo. Sei i temi loro assegnati: oriente, spensieratezza, ombre, occidente, momenti e rosso.
Vanja Ćerimagić ha vinto il primo premio per la miglior sequenza, secondo premio a Chiara Dazzan, menzione d’onore a Stefano Tassi. Nella categoria “scatto singolo” Massimo Iotta e Giovanni Peressotti hanno conquistato il primo e il secondo posto, menzione d’onore all'autore di questo articolo e a Edna Karasalihović.
Evelina Dezza, di Feedback , Sergio Lucci, di Shot Viaggi Reportage e Haris Čalkić, di Fotografija.ba , organizzatori dell’evento, hanno tracciato un bilancio dell'iniziativa.
Evelina, che cos'è una maratona fotografica?
Una maratona fotografica è un percorso a tappe attraverso il quale i partecipanti scoprono una città. Si svolge in un’unica giornata e ad ogni tappa vengono consegnati dei temi a cui i fotografi devono ispirarsi, arrivando poi a consegnare l’intera sequenza richiesta. Non è ammessa la post produzione delle foto, dunque fotografi amatoriali e professionisti si sfidano ad armi pari, utilizzando lo stesso “set”, le stesse condizioni di luce. Vincente è sicuramente la creatività e l’originalità.
Quali interazioni favorisce fra i partecipanti?
I partecipanti si incontrano alle tappe, ma possono incrociarsi anche durante la giornata, scambiandosi opinioni e suggerimenti, a volte posando per uno scatto. Commentano e scherzano sui temi, si uniscono per trovare insieme delle idee, il tutto in un clima molto divertente, disteso e rilassato.
Cosa ha reso speciale la maratona di Sarajevo?
Indubbiamente la scelta del luogo in cui svolgere la maratona è molto importante. La città di Sarajevo si presta alla perfezione ad un evento di questo genere. Le diverse culture che qui convivono pacificamente, danno un’immensa gamma di idee da sviluppare attraverso le immagini, mostrando numerose prospettive e punti di vista, e descrivendo in modo originale la città.
Sergio, come nasce l'idea di una maratona fotografica a Sarajevo?
Nel 2009 ero a Sarajevo e una sera, discutendo con un collega consulente turistico, è nata l'idea di costruire viaggi fotografici sulla falsariga del reportage socio-antropologico. Non workshop, quindi, ma viaggi. Non fotografia di viaggio, ma un'esplorazione della vita quotidiana e delle problematiche di un luogo. Da qui nascono i nostri viaggi in India, Corea del Nord, Romania, Israele, tra i nativi americani Navajo. Ma il legame con Sarajevo è più forte, devo ammetterlo. Sono dieci anni che amo questa città. Mentre Evelina la conosco dai tempi delle scuole medie... L'idea della Maratona di Sarajevo nasce quindi mescolando queste due conoscenze.
Quanta importanza ha l'incontro tra fotografi italiani e bosniaco erzegovesi?
Una valutazione dell'incontro tra fotografi italiani e bosniaco erzegovesi penso richiederà tempo, bisogna vedere quali frutti produrrà in termini di progetti e iniziative future. Per me ciò che conta non è tanto l'iniziativa culturale in sé, ma il piccolo-grande fenomeno economico che ha creato. Io mi occupo di turismo, e tramite il turismo intendo creare meccanismi di sviluppo economico e sociale locale. In questo caso, ciò è accaduto. Per una settimana 50 persone mai state prima a Sarajevo hanno pernottato, mangiato, usato guide locali. Per il ritorno abbiamo utilizzato una compagnia di trasporti bosniaca. Si tratta di un gettito economico di oltre 16.000 euro. Ci sono stati degli aspetti critici, immediatamente "girati" ai nostri partner bosniaci, in modo che possano migliorare la qualità dei loro servizi.
A questo si aggiunga il fatto che molti dei nostri compagni di viaggio hanno raccolto informazioni su possibili vacanze di rafting o trekking in Bosnia. Altri ancora mi hanno chiesto consigli sull'Albania e la Serbia. La Maratona di Sarajevo è quindi prima di tutto uno strumento di sviluppo locale e un importante elemento di promozione dell'intera area balcanica.
Qual è il tuo personale bilancio dell'iniziativa?
Non posso fare altro che citare i risultati dell'analisi di gradimento fatta sui nostri viaggiatori: la media di tutti i servizi e delle iniziative è di 4.6 su 5. Direi che possiamo essere pienamente soddisfatti.
Haris, quando avete iniziato a organizzare la maratona a Sarajevo?
Abbiamo iniziato a gennaio, quando Sergio ci ha contattato. Come Fotografija.ba già da tempo pensavamo a qualcosa di simile, in particolare dopo la positiva esperienza delle “Giornate della Fotografia” di Visoko, ma eravamo troppo impegnati con le altre attività del portale, primo fra tutti il concorso “la Fotografia dell’anno” per poterci lanciare da soli in un’impresa del genere. La proposta di Sergio di lavorare insieme al progetto è arrivata al momento giusto. Ci siamo scambiati un centinaio di mail nel corso di questi mesi e alla fine siamo riusciti a realizzare una bella iniziativa.
Quanti fotografi hanno preso parte al concorso?
Hanno partecipato 57 fotografi, di questi purtroppo solo 7 dalla BiH dato che il 19 agosto era il primo giorno di Bajram. Nonostante questo, dei 7 partecipanti dalla BiH ben tre hanno ottenuto un premio o un riconoscimento per i loro lavori il che è davvero un gran risultato. Ancora più grande se consideriamo che il collega Vanja Ćerimagić ha vinto il primo premio.
Quanto interesse ha suscitato l’iniziativa tra i media bosniaco erzegovesi?
L’interesse da parte dei mezzi di informazione è stato davvero grande: Federalna Televizija (Televisione della Federazione) ha realizzato due servizi nei giorni precedenti alla maratona. Abbiamo rilasciato diverse interviste alla radio, Oslobođenje ha pubblicato un bell’articolo, i principali portali di informazione via web hanno coperto la notizia, noi sul nostro sito abbiamo caricato un reportage della giornata . Il settimanale Dani pubblicherà le fotografie vincitrici nei prossimi tre numeri. Questo ci dà ulteriore motivazione per preparare al meglio l’edizione del prossimo anno.
Andrete avanti su questa strada?
Sicuramente. Sono certo che la maratona fotografica di Sarajevo diventerà un appuntamento culturale fisso.
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