Chi è responsabile della privatizzazione delle proprietà pubbliche nel Cantone di Zenica-Doboj? Il dissidio tra Primo Ministro cantonale e Premier federale sulla Krivaja di Zavidovići e la KTK di Visoko mette in luce le incongruità della Bosnia di Dayton. Dietro le quinte, le condizioni imposte dalla Banca Mondiale e gli scontri all'interno del Partito dell'Azione Democratica, SDA
Di Esad Hećimović, DANI, 18 dicembre 2004
Traduzione di Ivana Telebak
Ahmet Hadžipašić, premier della Federacija BH una delle due Entità che compongono la Bosnia Erzegovina, ndt e Nedžad Polić, premier del Cantone di Zenica, si sono scontrati di nuovo su questioni di finanza e potere. Dopo che per tutto l'anno hanno litigato su chi dovesse prevalere nella privatizzazione della "Natron" di Maglaj, ora Hadžipašić ha rilevato da Polić anche la privatizzazione della "KTK" di Visoko e della "Krivaja" di Zavidovići. Nell'ultima seduta del Governo federale è stata rilevata anche una parte di entrate fiscali sullo scambio di prodotti e servizi, che fino ad ora finiva nel budget cantonale. Il gabinetto di Polić ha reagito definendo unilaterale la decisione del Governo federale.
"Il Governo federale mediante un procedimento abbreviato ha inviato al parlamento la procedura per il completamento della Legge sull'appartenenza delle entrate pubbliche e del finanziamento della Federazione BH. Secondo le modifiche di questa legge, i bilanci cantonali vengono privati del 12 per cento dell'entrata sulle tasse di circolazione dei prodotti non bollati e delle tasse sui servizi. Ciò, concretamente, significa che le entrate del bilancio del Cantone Zenica-Doboj per il 2005, che sotto forma di bozza era già stato approvato nell'ultima seduta del Parlamento cantonale, sarà ridotto di circa 10 milioni di KM (marchi convertibili, ndt.)", afferma il premier del Cantone Zenica-Doboj.
Da Zenica si lamentano che con la nuova legge sulla protezione sociale la Federazione abbia assunto obblighi per i quali il Cantone ha pagato 2,7 milioni di marchi, ma che sulla base dell'assunzione di tali obblighi la Federazione abbia preso 10 milioni di marchi di profitto. Al Governo cantonale affermano che si tratta di tre forme di protezione sociale, delle quali ora si occupa il Governo federale: pagamento delle cure esterne agli invalidi, sistemazione in famiglia dei bambini senza genitori e compensi per le vittime civili della guerra. Il governo cantonale deve adesso decidere da quali bilanci sarà tolta la differenza di sette milioni di marchi. Il budget cantonale per il 2005 è stimato in 178 milioni di marchi convertibili, mentre quello federale in un miliardo e 300 milioni.
Il Governo federale tempo fa aveva spiegato che le "modifiche e le aggiunte alla legge esistente sulla base della protezione sociale sono state proposte in accordo con la missione della Banca mondiale in riferimento con la realizzazione dell'altro credito per l'adeguamento strutturale del settore sociale (SOSAC II)". Il Ministro Radovan Vignjević ha affermato che le modifiche di questa legge innanzitutto si riferiscono ai diritti delle vittime civili della guerra: "L'obiettivo riguarda nuove soluzioni legislative per far sì che si equiparino i diritti fondamentali delle vittime civili della guerra sull'intero territorio della Federazione, a prescindere dal cantone nel quale il beneficiario risiede".
Nel comunicato proveniente da questa seduta del Governo, tenutasi già il 6 maggio di quest'anno a Mostar, è stato detto che "tutti i cantoni devono esprimere il proprio pensiero sul disegno di legge". Al Governo cantonale a Zenica si lamentano di aver ricevuto, dal ministro delle finanze federale, le istruzioni per preparare i bilanci cantonali come se non stesse accadendo niente, e sono rimasti ulteriormente sorpresi per il significativo prelevamento di profitti. È evidente che il conflitto tra Hadžipašić e Polić si crea sulla base di un'assenza di comunicazione, e persino sulle riforme che derivano direttamente dalle richieste della Banca mondiale.
Anche in un altro caso, per il quale la scorsa settimana Polić ha scritto a Hadžipašić, in gioco c'è una decisione del Governo federale per le sue relazioni con la Banca mondiale. Il Governo federale, nell'ultima seduta a Mostar, ha adempiuto ad una direttiva sull'amministrazione delle aziende statali di modo che sulla lista delle aziende che saranno privatizzate dall'Agenzia federale per la privatizzazione verrebbero aggiunte la "Hepok" di Mostar, la Fabbrica del tabacco d.d. Mostar, la "Hidrogradnja" d.d. di Sarajevo, la "Krivaja" d.d. di Zavidovići, la "KTK" d.d. di Visoko e la "Žica" d.d. di Sarajevo. Questa mossa è "una delle condizioni della Banca mondiale, come fornitore dei crediti per tale destinazione", c'è scritto nel comunicato del Governo federale.
Allo scontro personale ha di nuovo reagito Polić, scrivendo al contempo una lettera a Hadžipašić e al pubblico per dire come al suo governo siano "e soddisfatti e sorpresi da una tale decisione". Sottolineando che della sola decisione sia venuto a conoscenza ufficialmente attraverso il sito internet del Governo, Polić ha confermato che o non esiste comunicazione tra il premier cantonale e quello federale sulle questioni importanti oppure che Hadžipašić semplicemente lo ha escluso da questo processo.
Polić già da prima era stato significativamente impegnato nel tentativo di privatizzazione, in particolare della "Krivaja", ma i colloqui con un consorzio italiano sono caduti nel nulla. Durante tutto lo scorso anno Polić e Hadžipašić si sono scontrati anche sulla modalità di privatizzazione della "Natron" di Maglaj. Polić per primo si era accordato sulla creazione di un'azienda comune della "Natron" con un consorzio austriaco, ma poi Hadžipašić lo ha praticamente costretto ad accettare anche l'offerta di un'azienda turca interessata. Lunedì 7 dicembre, nel gabinetto del premier cantonale a Zenica, finalmente sono state aperte le due offerte.
Lo scontro pubblico tra Nedžad Polić e Ahmet Hadžipašić mostra quanto la rivalità e la mancanza di comunicazione dei politici dell'SDA al potere, danneggi i processi chiave delle riforme e delle privatizzazioni. Lo scontro è giunto al pubblico lo scorso anno, quando, al tempo in cui l'SDA cercò di destituire Hadžipašić, proprio Polić si pose come uno dei candidati per il posto di premier federale. Lo scontro, evidentemente, prosegue e mostra che all'interno della SDA BiH non esiste più un'autorità in grado di giudicare nelle lotte interne per l'influenza decisiva.
Visoko: anche la KTK a pezzi
Il kombinat conceria di Visoko è già stato privatizzato in parte: all'Agenzia per le privatizzazioni FBiH alla metà di ottobre è stato firmato un contratto per la compravendita tra la KTK "Visoko" d.d. Visoko e la "Prevent Sarajevo" d.o.o. Visoko sulla compravendita del complesso tecnico-tecnologico per la lavorazione della gomma nella zona industriale di Visoko. Secondo le disposizioni del contratto la "Prevent Sarajevo" è obbligata a pagare il prezzo di compravendita del valore di 2.3 milioni di KM e assumere 130 lavoratori dalla KTK "Visoko". La "Prevent Sarajevo" ha annunciato che investirà cinque milioni di KM nella qualificazione della capacità produttiva per la fabbricazione di gomma e nella costruzione della fabbrica di pellame.
La KTK "Visoko" ha cinque proprie aziende all'estero (Croazia, Slovenia, Repubblica Ceca, Macedonia, Germania) e una lunga collaborazione d'affari con il produttore italiano degli accessori per motociclisti "Speedy Sport".
Hasan Muratović, rettore e consulente: non ci saranno buone vendite
Alla fine di ottobre, in accordo con le procedure della Banca mondiale, l'Agenzia federale per le privatizzazioni ha firmato un contratto sull'aiuto tecnico per la privatizzazione della "Krivaja" con l'azienda di consulting internazionale "Deloitte & Touche". Il contratto è stato firmato da Vladimir Milošević, direttore regionale di questa azienda a Zagabria. L'attuale rettore dell'università di Sarajevo e consulente estero della "Deloitte & Touche", prof. dott. Hasan Muratović, che a più riprese è stato impegnato nella "Krivaja", ha detto a DANI, "Sono dell'idea che sia necessario eliminare le agenzie locali e cantonali per la privatizzazione. Il lavoro della privatizzazione dovrebbe essere lasciato a livello federale, ossia l'ideale sarebbe un'agenzia statale per le privatizzazioni, se mai ci sarà. Adesso ci sono più agenzie che aziende da privatizzare. Nel caso della 'Krivaja', invece, il lavoro della privatizzazione poteva essere concluso anche dall'Agenzia cantonale per le privatizzazioni. Credo che non sarà possibile vender bene la 'Krivaja' come complesso, ma che nei preparativi della privatizzazione non venga troppo frammentata. Il modo migliore sarebbe la vendita secondo le attività: del legno, del metallo, e edile. Il problema del numero eccessivo di lavoratori rimarrà, ma alla sua soluzione saranno di aiuto i cambiamenti delle leggi rilevanti".
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