Il caso particolare e ben augurante della cittadina di Busovaca, in Bosnia centrale, dove tutti i cittadini fuggiti a causa della guerra sono rientrati.
La cittadina di Busovaca, nei pressi di Zenica, in Bosnia centrale, è un caso molto particolare. Se sulle percentuali di rifugiati e sfollati rientrati nei luoghi di origine si tenessero classifiche il primo posto spetterebbe sicuramente a questa cittadina. Il 97% dei bosniaco-musulmani cacciati via nel 1993 dai croato-bosniaci sono rientrati ed il processo di rientro può definirsi concluso. Anche le case sono state quasi tutte ricostruite o risistemante. In media ogni famiglia rientrante ha ricevuto infatti per le opere di ricostruzione dai 12.000 ai 15.000 DM. E Busovaca oggi è ritornata ad avere circa 12.000 abitanti.
"I problemi purtroppo non mancano e non è tutto perfetto" afferma il sindaco Nikica Popovic "la maggior parte dei cittadini di Busovaca lavorava infatti prima della guerra a Zenica, presso le acciaierie" (TVF1, 01.11). Non bastano le piccole realtà imprenditoriali radicate in città nel campo della metallurgia e dei materiali sanitari per alleviare la situazione occupazionale. "Le acciaierie di Zenica sono in fase di privatizzazione e quindi per un lavoro e per condizioni di vita migliori occorre ancora aspettare" conclude Popovic. Sempre che un colosso insostenibile come quello di Zenica possa soddisfare tali aspettative.
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