41% di disoccupazione in Republika Srpska. E la maggior parte delle persone che hanno un lavoro sono occupate nel settore pubblico o in attività commerciali.
L'ufficio del lavoro della Republika Srpska ha reso noti alcuni dati in merito al mercato ufficiale del lavoro. Risultano occupate 221.628 persone, quasi metà delle quali donne, a fronte invece di 154.231 disoccupati con un tasso di disoccupazione quindi che si attesterebbe sul 41%. Cifra che da una parte non considera gli occupati nel settore informale (ed andrebbe quindi ridimensionata) ma dall'altra comprende gli occupati in alcune imprese pubbliche che hanno da anni quasi bloccato la produzione, e sono solo "formalmente" occupati ricevendo un salario minimo.
Secondo le statistiche rese note nei giorni scorsi 163.381 persone, quindi il 74% del totale degli occupati, sono impiegati ancora nel settore pubblico, 38.68 invece quelli impiegati nel settore privato.
Altro dato interessante quello relativo ai proprietari o dipendenti di un'attività commerciale. Sono in totale 24.076 persone, quindi l'11% di chi ha un'occupazione. Cifra di una certa rilevanza che non fa che confermare le impressioni di chiunque passeggi per le maggiori città della Republika Srpska dove le attività commerciali sono moltissime, a volte anche molto piccole. Vi è infatti la tendenza ad investire capitali in questo tipo di attività nonostante la capacità d'acquisto del cittadino medio di quest'Entità della Bosnia-Erzegovina sia estremamente ridotta. Scelta che certo non facilita uno sviluppo sostenibile dell'area e fa maturare dubbi, e confermare certezze, sull'utilzzo di capitali sporchi derivanti da attività criminose,sviluppate durante e dopo la guerra che ha dilaniato il Paese, in questo tipo di attività.
A fronte di questo monolitismo settore pubblico-attività commerciali non mancano le eccezioni. Tra chi è registrato all'ufficio del lavoro vi sono anche 11 artisti, quattro di loro sono donne, e 32 registi tra i quali 5 donne (Glas Srpski, 04-11-01).
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