Ribaltato il flusso degli aiuti umanitari: questa volta è Sarajevo che si occupa di situazioni d'emergenza all'estero.
Sarajevo sa molto bene che cosa significhi una catastrofe e cosa voglia dire vivere in forti difficoltà. E questo è anche il senso di uno slogan lanciato dal quotidiano Jutarnje Novine per promuovere un'azione umanitaria a favore della città di Praga, sommersa nelle settimane scorse dalle acque del Danubio.
L'azione, iniziata oramai due settimane fa, è senz'altro significativa. L'SDP ha donato un ingente stock di pannolini, la municipalità di Vogosca ha raccolto una grande quantità di detersivi e di acqua in bottiglia. Anche il comune di Ilidza ha effettuato una donazione di acqua in bottiglia ed ha annunciato una donazione di materiale sanitario. Il municipio del centro di Sarajevo ha invece donato 200 pale, 200 paia di stivali, caschi e guanti di gomma. Dal Ministero del lavoro bosniaco sono arrivate coperte ecc.
"Siamo felici di quest'aiuto e ringraziamo la gente di Sarajevo" ha affermato Petra Bacova, dell'Ambasciata della Repubblica Ceca in BiH. Un significativo passo verso la normalità se questa città, martoriata dalla guerra e negli ultimi anni destinazione di ingenti aiuti umanitari, riesce a ribaltare la prospettiva e collaborare affinché altre situazioni di disagio ed emergenza vengano risolte
(Jutarnje Novine, 20 agosto 2002).
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