Srebrenica: confermate le condanne per genocidio
30 gennaio 2015
Il Tribunale Penale Internazionale dell'Aja per la ex Jugoslavia ha in larga parte confermato in seconda istanza le sentenze emesse il 10 giugno 2010 nel caso “Srebrenica” (IT-05-88) contro Popović e altri 4 funzionari dell'esercito della Republika Srpska (RS).
Nel caso di Ljubomir Borovčanin, ufficiale di polizia della RS imputato nello stesso processo e condannato in prima istanza a 17 anni per crimini contro l'umanità, violazione delle leggi e delle usanze di guerra, né la Procura né la Difesa avevano presentato richiesta di appello. La posizione di un settimo ufficiale, Milan Gvero, è stata nel frattempo stralciata a seguito della morte dell'imputato nel febbraio 2013.
La decisione è stata letta questa mattina dal giudice Patrick Robinson nella prima camera del Tribunale. La Corte d'Appello, in particolare, ha confermato la condanna all'ergastolo per Vujadin Popović e Ljubiša Beara, rispettivamente capo della sicurezza del Corpo della Drina dell'esercito della RS e capo della sicurezza dello Stato maggiore dell'esercito della RS, già condannati nel 2010 all'ergastolo per genocidio, crimini contro l'umanità e violazione delle leggi e delle usanze di guerra. Confermata anche la condanna a 35 anni per Drago Nikolić, capo della sicurezza della brigata Zvornik, già condannato in prima istanza per complicità in genocidio, crimini contro l'umanità e violazione delle leggi e delle usanze di guerra.
Radivoje Miletić, capo delle operazioni dello Stato maggiore dell'esercito della RS, già condannato a 19 anni per crimini contro l'umanità, riceve invece una sentenza definitiva a 18 anni. Confermata infine la condanna a 13 anni per Vinko Pandurević, tenente colonnello e comandante della brigata Zvornik del Corpo della Drina dell'esercito della RS, già condannato in prima istanza per crimini contro l'umanità e violazione delle leggi e delle usanze di guerra.