Durante una trasmissione TV ripetutamente si adottano atteggiamenti razzisti nei confronti dei rom e dei turchi. La commissione di vigilanza bulgara ritira la licenza all'intero canale.
Lo scorso 6 novembre l'organismo di controllo sui media bulgari, la CEM, ha sospeso la licenza alla Union Television operatore del canale 'Den TV'. Sotto accusa il programma 'Dal telefono al microfono' condotto da Nick Stein, uomo di spettacolo d'origine tedesca.
I membri della CEM accusano la trasmissione di essere xenofoba e di incitare all'odio nei confronti della minoranza turca e di quella rom. Per questo la drastica decisione: per la prima volta viene sospeso in Bulgaria un canale TV.
Immediata la reazione dei responsabili della Union Television che da Strasburgo, sede della società, hanno annunciato durante una conferenza stampa un ricorso immediato presso la Corte suprema amministrativa. "La decisione è stata chiaramente presa sotto forti pressioni politiche" il commento di Boiko Stankoushev, Presidente della Union aggiungendo che si tratterebbe di un "esempio lampante di ritorno ai metodi del regime comunista".
Reazioni anche da parte di gruppi ed associazioni che si battono per la libertà dei media. Tra queste la Bulgarian media coalition ed il Comitato di Helsinki che hanno offerto sostegno legale al canale TV. In merito si è pronunciato anche l'ordine dei giornalisti bulgari che ha espresso il proprio stupore che un programma possa essere causa di sospensione per la licenza dell'intero canale TV.
Tra i quotidiani che si sono schierati contro la sospensione Troud dalle cui pagine si commenta che "da ieri (ndr 6 novembre) la libera espressione ha la museruola in Bulgaria". Il quotidiano arriva senza mezzi termini a proporre l'abolizione della CEM. Leggermente diverse le opinioni espresse da Sega. Secondo i giornalisti di quest'ultimo la trasmissione 'Dal telefono al microfono' ha un'impostazione senza dubbio xenofoba e favorisce l'odio nei confronti della minoranza turca, "la CEM doveva fare qualcosa subito ma non adottare un provvedimento così estremo". Sega inoltre accusa la CEM di applicare standard doppi e cita l'esempio del giornalista Volen Siderov che ha dimostrato in più occasioni durante la trasmissione "All'attacco" su Skat TV un acceso antisemitismo. Ma nulla è stato fatto nei suoi confronti.
Intanto Nick Stein continua per la sua strada. "Non mi pento di quello che ho affermato durante la mia trasmissione, anche se questo ha portato alla revoca delle licenza. Era semplicemente la verità", ha commentato. Stein ha sottolineato come per accusarlo siano stati utilizzati solo degli estratti dei suoi spettacoli, che non danno un'idea del clima generale della sua trasmissione. La polemica era nata dopo le critiche mosse da Stein ad un membro del partito MRF, che rappresenta la minoranza turca, che aveva scelto di parlare turco e non bulgaro ad una conferenza stampa. "Non ho mai dichiarato che non voglio vengano redatte notizie in turco, ma se vengono trasmesse notizie in turco devono essere fatte anche in ebraico ed armeno", ha concluso il controverso uomo di spettacolo.
Vedi anche:
Bulgaria: tra censura e violenze verbali
Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!