Alcune foto ritraggono magistrati e politici bulgari in compagnia di noti esponenti della criminalità organizzata. Tra questi anche alcuni esponenti dell'attuale maggioranza di governo.
Politici e magistrati bulgari sono stati accusati di legami con la mafia. Ne parlano tutti i maggiori quotidiani bulgari usciti nelle edicole il 21 aprile scorso citando le dichiarazioni che il Segretario generale del Ministero degli Interni Boiko Borissov ha rilasciato alla Radio nazionale. "Siamo in possesso di fotografie che dimostrano inequivocabilmente che ex ed attuali politici e magistrati hanno legami con il mondo criminale bulgaro", ha dichiarato quest'ultimo.
"Una foto istantanea sulla mafia" titola il quotidiano "Troud". "Il Generale Borissov: politici bulgari hanno legami con la mafia" riporta "Standart". Borissov aveva rilasciato l'intervista in seguito ad un attentato subito il 18 aprile dall'ambiguo uomo d'affari Ivan Todorov, alias Doctora, la cui Mercedes blindata è esplosa mentre percorreva una delle strade principali della capitale. Todorov è rimasto ferito mentre il suo autista è morto. Secondo gli esperti del Ministero degli interni l'esplosivo era stato inserito nel vano motore e poi attivato tramite un telefono cellulare. Todorov è sospettato di essere coinvolto in un ingente traffico di sigarette tra Bulgaria, Serbia e Montenegro. "24 Chassa" ricorda come a Todorov sia stata negata la cittadinanza del Principato di Monaco proprio a causa di sospetti sulla sua partecipazione a traffici criminali internazionali.
All'indomani dell'attentato il Ministero degli interni ha inviato al Presidente della Bulgaria ed ai parlamentari un rapporto nel quale si rende una panoramica dei canali del contrabbando in Bulgaria. Secondo Borissov questa rete sarebbe particolarmente radicata. Attraverso la Bulgaria passerebbero circa 3 miliardi di dollari di merce trafficata. Ci sarebbero inoltre circa 114 clan criminali coinvolti nel contrabbando. Sette di questi avrebbero sede nella capitale bulgara. "Mi aspetto una recrudescenza negli omicidi in seguito all'attentato contro Todorov" ha dichiarato Borissov.
"Dnevnik" nota come questa vicenda non fa che indebolire ulteriormente la già precaria posizione del Governo nei confronti della criminalità organizzata. "I boss del contrabbando mettono in ginocchio i tutori dell'ordine" titola il quotidiano secondo il quale dall'inizio del 2003 si sarebbe avviata una ridefinizione dei poteri all'interno del mondo del contrabbando e questo ha portato ai numerosi attentati a soggetti che, sino a poco tempo prima, erano partner in affari mentre ora si dando battaglia.
Queste fotografie rappresentano un problema non indifferente per Simeone II di Sassonia Coburgo perché oltre a magistrati e pubblici ministeri, al fianco di esponenti di spicco della criminalità bulgara sono stati fotografati anche alcuni esponenti dell'attuale maggioranza di governo. Tra questi il Ministro delle finanze Milen Velchev ed il Ministro dei trasporti e delle comunicazioni Plamen Petrov. Con loro anche Miroslav Sevlievski, parlamentare del partito di Simeone II. Questi ultimi sarebbero stati fotografati nel Principato di Monaco sullo Yacht personale di Todorov. I diretti interessati hanno negato ogni addebito dichiarando di essere vittime di una cospirazione. Secondo il quotidiano Troud le fotografie sarebbero state trovate dalla polizia bulgara nella macchina blindata di Todorov, durante le indagini legate all'attentato di cui quest'ultimo è stato vittima.
Secondo "Dnevnik" si sarebbe trattato di incontri volti alla discussione delle nomine dei dirigenti delle autorità doganali. Intanto il portavoce del Governo, Dimiter Tsonev, prende tempo. Ha infatti dichiarato il 22 aprile che il Primo ministro non può agire e prendere posizione sulla base di prove non inequivocabili e non accurate. Ed alcuni quotidiani si chiedono se il rapporto del Ministero degli interni non sia esclusivamente un modo per screditare il partito di Simeone II, i suoi alleati dell'MRF, partito delle minoranza turca, e l'opposizione di estrema destra dell'UDF. O se è invece un modo da parte di Borissov di rallentare il lavoro di alcuni magistrati entrati in collisione con il potere esecutivo e legislativo? Tra le questioni aperte anche il perché l'attentato all'ambiguo uomo d'affari Todorov abbia causato tutte queste reazioni a catena nelle alte sfere della politica bulgara.
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