In Bulgaria alcuni partiti politici non hanno esitato ad utilizzare dati personali dei cittadini per iscriverli nelle proprie liste per ottenere il numero necessario di firme alla partecipazione alle europee
Link: Mediapol.bg, Le Courrier des Balkans
Numerosi partiti politici bulgari avrebbero compiuto decine di abusi sui dati personali, presentando un gran numero di ignari cittadini come propri simpatizzanti e sottoscrittori delle loro liste per la candidatura alle europee.
La notizia è stata data a metà aprile dalla Commissione elettorale centrale bulgara (CEC) che ha messo on-line un sito che permette agli elettori di verificare se il loro nome e firma figurano o meno nelle liste a sostegno della candidatura di partiti, coalizioni o comitati d'iniziativa.
E' attraverso i social network come Twitter e Facebook che alcuni cittadini hanno iniziato a suonare l'allerta.
La maggior parte dei brogli sembrano riguardare la lista “Bulgaria senza censura” partito dell'ex giornalista Nikola Barekov, il cui slogan è “mani pulite in politica”. Ma vi sono anche altre formazioni politiche incriminate e tra queste l'Unione democratica bulgara, il Partito comunista bulgaro, il Partito nazional-democratico, la Coalizione dei democratici uniti e il Partito dei Verdi.
Secondo Alexander Andreev, portavoce della CEC, le vittime della frode possono rivolgersi alla Commissione per la protezione dei dati personali che, se esistono prove certe di manipolazione illegale dei dati, trasferisce le denunce alla procura perché venga avviato regolare processo.
Dopo le verifiche della CEC tre dei diciotto partiti iscritti in Bulgaria per le europee hanno visto cancellata la loro candidatura per non aver raggiunto il numero di firme prescritto: l'Unione democratica bulgara, il Partito comunista bulgaro e il Partito nazional-democratico.
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