Una seconda chance per Cipro
25 marzo 2013
Si è raggiunto nella notte l'accordo tra UE e la Repubblica di Cipro. Per evitare la bancarotta dell'isola i ministri delle Finanze europei e ciprioti hanno deciso una ristrutturazione bancaria e la condivisione delle perdite per i depositi superiori ai 100mila euro.
In cambio di 10 miliardi di euro di cui Nicosia ha bisogno per affrontare la profonda crisi economica il patto prevede la chiusura, attraverso un processo controllato, della banca Laiki la seconda del Paese. Gli obbligazionisti privilegiati ne assumeranno le perdite.
Una decina di giorni dopo la proposta di salvataggio europea che prevedeva l'imposizione di un prelievo forzoso dai depositi bancari, secondo il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem con questo nuovo accordo le perdite maggiori "saranno concentrate là dove sono i problemi, nelle grandi banche".
La prima tranche dei 10 miliardi di prestiti si pensa possa arrivare in maggio. Cipro è il quinto paese della zona euro a chiedere il sostegno europeo, dopo l'Irlanda, il Portogallo, la Grecia e la Spagna.
Intanto cresce nella popolazione cipriota la consapevolezza che la vita cambierà in modo drammatico. Dal sito di Cyprus Mail si leggono le dichiarazioni di diversi cittadini che amareggiati constatano come la storia di Cipro stia per essere riscritta senza di loro.
Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Racconta l'Europa all'Europa.