Testata del sito morski.hr. - screenshot

Testata del sito morski.hr. - screenshot

Campagne mediatiche e addirittura minacce di rapimento per marginalizzare e mettere a tacere un media scomodo: è quanto accade in Croazia al sito di affari marittimi "morski.hr", un episodio che riapre le preoccupazioni per la libertà di stampa nel paese

09/09/2024 -  Giovanni Vale Zagabria

Un pesante attacco – che tradisce un modus operandi preoccupante – ha coinvolto negli ultimi giorni il sito croato specializzato in affari marittimi morski.hr .

Secondo una registrazione pubblicata il 1 settembre dallo stesso portale, l’Associazione croata degli armatori privati (HUPB), innervosita da alcuni articoli critici apparsi sul sito, avrebbe ingaggiato un’impresa di relazioni pubbliche con l’obiettivo di “marginalizzare” il lavoro dei giornalisti, mentre alcuni dei membri dell’HUPB avrebbero addirittura proposto di rapire il caporedattore di morski.hr , Jurica Gašpar.

Immediata la reazione delle organizzazioni di difesa della libertà di stampa: l’Associazione croata dei giornalisti (HND) denuncia “pesanti minacce” e chiede alla polizia di indagare e arrestare i responsabili, allo stesso modo, la Federazione europea dei giornalisti (EFJ) parla di “minacce inaccettabili” che meritano di essere trattate con serietà.

100mila euro per marginalizzare un portale informativo

La registrazione pubblicata domenica 1 settembre da morski.hr ha dell’incredibile. Seduti attorno ad un tavolo, ci sono alcuni rappresentanti dell’Associazione croata degli armatori privati (HUPB), un esperto legale di questioni marittime e la direttrice dell'agenzia di pubbliche relazioni IMC Ankica Mamić, un personaggio noto in Croazia, poiché spesso invitata come analista politica dalle televisioni croate.

Nell’audio, che dura in tutto una mezz’ora circa, i presenti discutono di quale strategia adottare per contrastare gli scritti negativi di morski.hr nei confronti dell’HUPB. Ad un certo punto, l’esperta di marketing suggerisce di utilizzare la sua presunta conoscenza del Ministro del Turismo e vicepremier Branko Bačić per creare un'immagine positiva della navigazione e “ridurre Morski a ciò che è, un portale marginale”, chiosa Mamić.

Secondo il portale, l’HUPB avrebbe pagato 100mila euro all’agenzia IMC di Mamić per i suoi servizi. “Particolarmente interessante – commenta l’Associazione croata dei giornalisti (HND) – è la parte in cui l'esperta di PR racconta, come dice lei, le storie positive dei suoi clienti, dicendo tra le altre cose: ‘Dobbiamo coinvolgere il ministro del Turismo in questa storia, lo coinvolgiamo sicuramente, e iniziamo a scrivere storie positive, su quello che voi state facendo bene, e così ridurremo Morski a quello che è, un portale marginale’.

Per l’HND, accordi di questo tipo sono scandalosi, e la parte in cui praticamente [Ankica Mamić, nda.] dice che un portale dovrebbe essere marginalizzato è particolarmente inaccettabile”.

I ministri menzionati dall’esperta di marketing hanno negato ogni coinvolgimento, ma l’HND avverte che “gli accordi di pubbliche relazioni con ministri e altri rappresentanti del governo per influenzare i media sono una pratica consolidata da anni e molto controversa”.

L’Associazione croata dei giornalisti ricorda come da tempo abbia messo in guardia contro la pratica diffusa secondo cui “diverse agenzie di pubbliche relazioni creano contenuti attraverso i media e in collaborazione con vari ministeri e autorità pubbliche”, dei contenuti “che non sono nell'interesse del pubblico e come tali sono nemici del giornalismo”.

In Croazia, le agenzie di relazioni pubbliche “sono andate oltre il loro ambito di competenza”, “non sono più solo portavoce dei loro clienti, ma partecipano attivamente alle loro politiche aziendali, e se sulla propria strada verso tali politiche incontrano media che scrivono diversamente, allora, come in questo caso, cercano di marginalizzarli”.

“Qualcuno lo metta nel portapacchi”

Tuttavia, l’accordo che emerge dalla registrazione pubblicata da morski.hr non è l’aspetto più grave della vicenda. In un gruppo Whatsapp dal titolo “Armatori dell'Adriatico" – un gruppo interno all’HUPB – una persona ha proposto il rapimento del caporedattore del portale, Jurica Gašpar.

“Qui, Cesarica (nome della barca), io sono pronto a pagare – e chiedo che tutti diano – 100 euro, affinché qualcuno metta nel bagagliaio della sua auto quell’idiota di Morski.hr”. Altri messaggi si sono succeduti sullo stesso argomento.

Stando a quanto riportato dallo stesso Gašpar, che ha avuto accesso alla conversazione, uno dei partecipanti del gruppo avrebbe risposto che il giornalista “dovrebbe essere portato in traghetto a Brač e lasciato nudo a Vidova Gora [la vetta più alta dell’isola, nda.]”. Dieci membri del gruppo si sarebbero detti d’accordo.

Gašpar ha dichiarato alla Federazione europea giornalisti (EFJ) che, anche se in passato ha già ricevuto minacce da parte delle compagnie di navigazione per i suoi articoli critici, questa era la prima volta che veniva minacciato di rapimento.

Il presidente dell'Associazione croata degli armatori privati, Arsen Ercegović, ha condannato questi messaggi, ma l’episodio mostra comunque il clima di astio, quando non di aperta ostilità, con cui devono spesso fare i conti i giornalisti croati, in particolare quelli che si occupano di interessi economici locali.

Come nota Reporters Sans Frontières (RSF), “anche se non ci sono stati [in Croazia, nda.] assassinii di giornalisti dal 2008, ogni anno si verificano aggressioni fisiche e intimidazioni nei confronti dei giornalisti”.

“Lavorare come giornalista in Croazia può essere pericoloso – prosegue RSF – I reporter che indagano su corruzione, criminalità organizzata o crimini di guerra, soprattutto a livello locale, sono spesso vittime di campagne di molestie. Le aggressioni fisiche, le minacce e la cyber-violenza rappresentano un problema importante, con scarsa risposta da parte delle autorità”.

Purtroppo, dopo la pubblicazione dal caso, Jurica Gašpar ha subito nuove minacce , questa volta di morte.

Il 9 settembre, il consorzio Media Freedom Rapid Response (MFRR) inizierà una missione sulla libertà di stampa in Croazia. La delegazione si incontrerà online con rappresentanti del governo, giornalisti e associazioni giornalistiche, la società civile e esperti dei media per discutere le sfide più urgenti alla libertà e al pluralismo dei media nel paese.separator

 

 

Questo articolo è stato prodotto da OBC Transeuropa all'interno del progetto Media Freedom Rapid Response (MFRR), un meccanismo a livello europeo che traccia, monitora e risponde alle violazioni della libertà di stampa e dei media negli Stati membri dell'UE e nei Paesi candidati

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