I giornali montenegrini commentano la notizia circa la riduzione della pressione sui visti tra la Federazione di Jugoslavia e la Croazia. Promessi cambiamenti per agevolare la circolazione di businessman.
I giornali montenegrini del 22 dicembre commentano la notizia pubblicata sul quotidiano croato "Jutarnji list", nella quale si dice che presto ci si può aspettare che la Croazia abolisca i visti per i cittadini della Jugoslavia.
"Il Primo Ministro della Croazia, Ivica Racan, ha annunciato la ridefinizione del regime dei visti durante l'ultima sessione del Governo. Siccome il Governo ha dato il sostegno al contratto sul libero commercio tra la Croazia e la FRJ che sarà firmato a Belgrado il 23 dicembre, ci si aspetta che il Governo faccia un ulteriore passo avanti e proponga l'abolizione dei visti. ("Jutarnji list"). Se anche Racan non è stato chiaro, in altre parole è mancata la conferma ufficiale, tuttavia "Jutarnji list" ha precisato che in seguito dal Governo è arrivata la conferma dell'informazione. ("Vijesti", 22 dicembre)
Lo stesso quotidiano considera che dopo il 1° marzo quando comincerà l'applicazione del Contratto sul libero commercio i mercati di entrambi gli stati saranno aperti per lo scambio delle merci, e perciò in quel momento gli uomini d'affari della Serbia e del Montenegro che vorranno collaborare con i colleghi della Croazia saranno in una posizione svantaggiata, se non si cambierà anche il regime dei visti. Per evitare questa situazione si annuncia almeno la mitigazione del regime. Per questo atto di buona volontà il Governo croato aspetterebbe certe concessioni, come la smilitarizzazione del confine sul Danubio.
Intanto la marina militare ha cominciato l'applicazione dell'accordo su Prevlaka (istmo di terra che congiunge il Montenegro e la Croazia, sullo stretto delle Bocche di Cattaro, fino a pochissimo tempo fa sotto amministrazione ONU) che il 10 dicembre è stato firmato dai capi delle diplomazie della Croazia e del SRJ, Tonino Picula e Goran Svilanovic. Gli alti rappresentanti della marina confermano che sono contenti del "Protocollo sul regime temporaneo" che è la sostanza dell'accordo firmato. ("Vijesti" e "Publika", 22 dicembre)
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