Un incubatore per start-up ed imprese operanti nell'industria dei videogiochi: era questo l'obiettivo di un progetto finanziato grazie alla politica di coesione Ue. Che ha colpito nel segno
In Croazia lo spopolamento costituisce forse una tra le note più dolenti che riguardano il paese, in particolar modo per quanto concerne alcune regioni che si stanno letteralmente svuotando. In un precedente articolo di OBC Transeuropa che aveva approfondito il tema in un contesto precedente alla pandemia globale veniva messo in luce come le regioni più afflitte dal fenomeno fossero quelle dell’entroterra, in particolare le regioni Primorsko-goranska, Osječko-baranjska, Vukovarsko-srijemska, Brodsko-posavska e Sisačko-moslavačka. Questo soprattutto a causa del saldo naturale negativo della popolazione e dell’emigrazione, dovuta quest’ultima a carenze nel mercato del lavoro locale.
Uno degli obiettivi della galassia dei Fondi di coesione europei (vedasi Unione europea: politiche di coesione e sud-est Europa) è proprio quello della creazione di posti di lavoro sul territorio. Dei 9 miliardi di euro allocati alla Croazia tra il 2014 e il 2020, quasi 5 miliardi sono confluiti al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (ERDF, acronimo inglese), volto a promuovere lo sviluppo delle diverse regioni dell’Unione Europea. Una parte delle risorse dell’ERFD croato, nello specifico 2 milioni e mezzo di euro sono stati destinati a finanziare il progetto PISMO, che ha base nella città di Novska, nella regione Sisačko-moslavačka, e situata a circa 100 chilometri dalla capitale Zagabria.
Il progetto PISMO si propone di trasformare l’area geografica in questione in incubatore per start-up ed imprese operanti nell'industria dei videogiochi, con strutture dedicate anche ad ambiti correlati come realtà virtuale, video, musica ecc. Questo progetto è chiaramente rivolto a contribuire alla formazione dei giovani che si vogliono confrontare con il mondo della tecnologia. Coloro che desiderano intraprendere una carriera nel gaming o in settori a questo prossimi, grazie all’incubatore possono beneficiare di una formazione specializzata e avanzata, nonché di attrezzature e strutture all’avanguardia per concretizzare le proprie idee. Uno dei progetti più interessanti da segnalare – e che troverà presto lo sbocco sul mercato finale grazie al supporto commerciale fornito proprio dall’incubatore – è la realizzazione di occhiali per audiolesi, che trasformano in testo proiettato sulle lenti i suoni circostanti.
Dal 2017 ad oggi l’area intorno a Novska ha visto nascere quasi 70 tra aziende e start-up legate al progetto PISMO, ben tre volte il numero previsto al momento del lancio. In questo modo l’incubatore sta contribuendo a creare decine di posti di lavoro, convincendo i giovani a restare nella regione. La regione Sisačko-moslavačka, infatti, dal 2016 al 2020, tra ricambio naturale della popolazione ed emigrazione, ha visto un saldo negativo di quasi 14 mila persone e nel 2018 vedeva un tasso di disoccupazione generale superiore al 20% (DZS ). Il progetto finanziato con i Fondi di coesione mira dunque ad invertire questa tendenza, tanto che recentemente è stato potenziato con la contestuale creazione di un percorso superiore quadriennale appositamente pensato per tecnici di videogiochi. Questo con l’intento di cercare di alimentare l’incubatore e creare sinergie con quest’ultimo. In questo modo la regione Sisačko-moslavačka potrebbe presto divenire la nuova Silicon Valley croata, o persino dell’intero territorio balcanico.
Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Work4Future" cofinanziato dall’Unione europea (UE). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina "Work4Future"
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