A Pola partiti i lavori di restauro del Tempio di Augusto, l'ultima ristrutturazione fu tra il '45 e il '49, per rimediare ai danni dei bombardamenti alleati
Tempo di restauro per il Tempio di Augusto, uno tra i più importanti monumenti storici di Pola, insieme all’Anfiteatro romano e all’Arco dei Sergi. In questi giorni, infatti, attorno al monumento, è stata montata una imponente impalcatura, che permetterà ai restauratori del Museo Archeologico dell’Istria, di verificare le condizioni generali del tempio e stabilire l’esatta posizione degli elementi in metallo, inseriti nella struttura in pietra tra il 1945 e il 1949, quando il monumento fu ristrutturato per rimediare ai danni causati dai bombardamenti alleati.
Prioritario sarà per gli archeologi istriani, che saranno supportati nei lavori anche da alcuni ricercatori italiani, il restauro del tetto, che a causa delle continue infiltrazioni dell’acqua sta deteriorando, sempre di più, l’intera struttura. In passato, per rimediare al problema si era ricorso a degli interventi tampone, ora invece si è deciso per una ristrutturazione definitiva.
La responsabile dell’intervento, Djeni Gobic Bravar, ha così spiegato agli organi di stampa: “Una volta terminato il conflitto mondiale, il Tempio di Augusto venne restaurato, sotto la direzione dell’archeologo Mario Mirabella Roberti, poi negli anni passati, vennero eseguiti lavori di recupero parziali. Oggi, in Croazia non abbiamo trovato esperti in grado di fornirci una risposta, per cui abbiamo chiesto aiuto all’Italia.”
Per individuare gli elementi metallici, ha aggiunto Djeni Gobic Bravar, si usano i dati forniti dal metal detector e da uno strumento chiamato pacometro, che sfrutta le proprietà magnetiche del ferro e dell’acciaio per la localizzazione delle armature interne. L’operazione è necessaria poiché proprio le barre metalliche hanno causato alcune crepe nella pietra.
La fase successiva, sarà la mappatura delle degradazioni dei blocchi in pietra onde individuare possibili crepe che di solito sono all’origine della caduta di frammenti.” Infine la dottoressa Djeni Gobic Bravar ha concluso affermando che “il Tempio sarà fotografato interamente e i nostri esperti realizzeranno una mappatura delle parti danneggiate” e che “nonostante il monumento di piazza Foro non sia in ottimo stato”, la situazione non è tutto sommato grave, in quanto “il Tempio d’Augusto è in condizioni migliori rispetto all’Arena o all’Arco dei Sergi”.
Contemporaneamente, in via dell’Istria, a causa dei lavori di metanizzazione, sono stati ritrovati alcuni resti di una villa romana. “I rinvenimenti che abbiamo di fronte, è stata l’interpretazione dell’archeologa Ida Končani Uhač, forniscono informazioni utili al riconoscimento della suburbia, ovvero la periferia della città, ubicata fuori dal centro storico. Lungo questo tracciato interessato dallo scavo per la stesura delle tubazioni del gas, siamo riusciti a documentare delle strutture murarie appartenute ad un ambiente di una villa antica, dentro il quale si trovava una pavimentazione a mosaico di lusso, costruita esclusivamente con tasselli neri. Detta pavimentazione, ha poi concluso l’ archeologa, è in parte conservata e la fortuna di averla rinvenuta deriva dal fatto di essere ubicata esattamente in collisione con il percorso della metanizzazione”.