Il portale di informazione su temi europei ha recentemente pubblicato dei brevi approfondimenti sui commissari nominati da Juncker che più rischiano la bocciatura dal Parlamento europeo. In cima alla lista l'ex premier sloveno Alenka Bratušek
Link: European Voice
"Paese sbagliato, gruppo politico sbagliato, portfolio delicato, profilo sbagliato". E' un riassunto inclemente quello fatto da EuropeanVoice per spiegare come mai, tra i commissari recentemente nominati da Jean-Claude Juncker, l'ex premier sloveno Alenka Bratušek è tra chi rischia di più di non raccogliere il via libera del Parlamento europeo, necessario per la sua effettiva nomina.
“Per sua sfortuna viene da un paese piccolo e addirittura non gode del sostegno del suo stesso governo. E' anche molto debole per come si è arrivati alla sua nomina”, si scrive su EuropeanVoice.
Ad aumentare le sue difficoltà l'essere stata nominata in una posizione di alto profilo – Vice-presidente per l'Unione energetica – per la quale sembra mancare di un curriculum ed un'esperienza adeguata.
Inoltre rimane accesa la polemica in Slovenia poiché è stata proprio Alenka Bratušek, quando era Primo ministro, a nominare se stessa come candidata del paese al ruolo di commissario.
Il nuovo governo di centro-sinistra, in carica dalla scorsa settimana, vorrebbe ritirare la sua candidatura, ma ora non è più possibile. Durante la sua audizione al Parlamento europeo, prevista per il prossimo sei ottobre, critiche arriveranno sicuramente da parte del gruppo socialista, che sembra più propenso ad attaccare un candidato del gruppo ALDE piuttosto di scottarsi con un candidato espresso dal PPE. “Abbiamo riserve sulle modalità in cui è stata nominata”, ha dichiarato la settimana scorsa Gianni Pittella, capogruppo dei Socialisti e Democratici al Pe.
Secondo EuropeanVoice i deputati socialisti avrebbero anche dubbi sulla nomina di Alenka Bratušek al ruolo di vice-presidente. Ma la creazione dei sette vice-presidenti è una delle novità principali introdotte da Juncker, che quindi probabilmente sarà intenzionato a difendere l'ex premier sloveno per non mettere in dubbio sin dall'inizio l'efficacia della nuova struttura proposta.
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