pittogrammi delle discipline delle Olimpiadi di Parigi

Pittogrammi utilizzati per indicare le varie discipline alle Olimpiadi di Parigi (© kovop/Shutterstock)

Molta pallanuoto e sport di combattimento, e molti maschi. Ma dai dati sui Giochi di Parigi escono anche specificità curiose, dal canottaggio femminile romeno ai risultati delle atlete turche, fino alle storie di migrazione

22/08/2024 -  Lorenzo FerrariGiorgio Comai

Guardando la mappa delle regioni europee dove sono nati gli atleti che hanno vinto una medaglia alle Olimpiadi di Parigi, c’è un posto che non ti aspetti. Molti di loro provengono da grandi città come la stessa Parigi, Londra o Barcellona, da piccoli stati densamente abitati come i Paesi Bassi, oppure da tante tra le regioni più ricche dei vari Paesi, dalla Catalogna alla Lombardia. Ma poi c’è una concentrazione curiosa di medaglie nell’angolo nord-orientale della Romania, che invece è una delle regioni più povere in assoluto di tutta l’Unione europea. 

Da un arcipelago di piccoli centri di quell’area, in particolare concentrati nel distretto di Suceava, provengono quasi tutte le atlete romene che hanno ottenuto grandi successi nel canottaggio alle Olimpiadi di quest’anno. La Romania è tradizionalmente molto competitiva nel canottaggio femminile, tanto che negli ultimi cinquant’anni le sue atlete sono sempre finite sul podio olimpico di almeno una delle specialità di questa disciplina, tranne che in un’edizione.

Nel complesso, l’Europa sud-orientale comprende alcune delle regioni europee che hanno ottenuto i risultati più notevoli alle Olimpiadi di quest’anno, e alcune di quelle che hanno ottenuto i risultati più deludenti. 

Oltre al Nord-Est della Romania, nel primo gruppo rientrano sicuramente la Dalmazia e Zagabria, che con oltre 9 medagliati per milione di abitanti guidano la classifica delle regioni europee in termini di medagliati pro capite – prevalentemente grazie all’argento vinto dalla nazionale maschile croata di pallanuoto, ma non solo. In termini pro capite anche la regione di Belgrado ha conseguito un risultato eccellente, tanto che risulta la regione d’Europa che ha visto nascere più vincitori di medaglie d’oro in rapporto alla sua popolazione. 

I successi sportivi di queste regioni risaltano ancora di più se si rapporta il numero dei medagliati nati in ciascuna regione europea col suo livello di ricchezza, misurato col Pil. Da questo punto di vista si segnalano anche alcune altre regioni serbe, come la Vojvodina, la Šumadija e la Serbia occidentale, il Montenegro e la regione greca dell’Egeo settentrionale. Le discipline e le competizioni olimpiche che hanno prodotto questi risultati sono in realtà piuttosto poche: le medaglie si concentrano soprattutto nella pallanuoto e nella pallacanestro maschili e nel canottaggio. 

Tra le regioni europee che hanno ottenuto i risultati più deludenti si trovano invece la Bosnia Erzegovina e la Macedonia del Nord, tra i pochi Paesi europei a non avere ottenuto nemmeno una medaglia alle Olimpiadi di Parigi. La regione romena del Sud-Muntenia e l’area di Lisbona sono le più popolose tra le regioni europee che non hanno dato i natali a nemmeno un medagliato, ma pure le regioni di Roma, Bucarest, Atene e Istanbul hanno conseguito un numero di medaglie assai inferiore a quello che ci si sarebbe potuti aspettare in base al loro grande numero di abitanti. Pur essendo una regione relativamente ricca e densamente abitata, anche la Transilvania non ha portato a casa nessuna medaglia da Parigi. 

Sbilanciamento di genere

In totale, 142 atleti che sono nati nel sud-est Europa o che hanno gareggiato per Paesi di quella regione hanno vinto medaglie alle Olimpiadi di Parigi, di cui 48 d’oro. Praticamente tutti loro hanno vinto un’unica medaglia – come è accaduto per il più famoso tra gli atleti della regione, il tennista serbo Novak Đoković. A parte la sciabolatrice ucraina Olha Kharlan, le altre eccezioni sono state tutte romene: Simona Radiș, Ioana Vrînceanu, Ancuța Bodnar e Roxana Anghel, ciascuna delle quali ha vinto sia nel canottaggio a otto sia in gare a due, mentre il nuotatore David Popovici ha vinto medaglie sia nei 100m che nei 200m a stile libero. 

Scorrendo i nomi emerge un certo sbilanciamento di genere, dato che due terzi dei medagliati del sud-est Europa sono uomini. I successi conseguiti dagli atleti maschi prevalgono nettamente su quelli delle atlete per quasi tutti i Paesi della regione – e nei casi dell’Albania e dei Paesi del Caucaso addirittura ogni singola medaglia olimpica a Parigi è stata vinta da un uomo, perlopiù in sport da combattimento. 

In effetti, gli sport di combattimento sono le discipline olimpiche che hanno portato più medaglie ai Paesi del sud-est Europa nel loro complesso. Tra lotta, judo, pugilato e taekwondo, gli atleti della regione sono finiti sul podio al termine di ben 34 incontri di combattimento alle Olimpiadi di quest’anno. Notevole il caso delle atlete turche di queste discipline, che hanno conseguito la maggior parte delle medaglie vinte dalla Turchia a Parigi. 

Atleti che attraversano i confini

Osservando i luoghi di nascita degli atleti che hanno vinto medaglie alle Olimpiadi di quest’anno, emergono alcune storie familiari di emigrazione, come quelle di due atleti nati in Ucraina che emigrarono in Israele da bambini, o del sollevatore di pesi bulgaro Karlos Nasar, nato a Parigi da una coppia mista. Si ritrovano atleti serbi nati in Croazia, Montenegro o Inghilterra, e atleti croati nati in Austria. 

Sono i lottatori originari del Caucaso il gruppo di medagliati del sud-est Europa che ha attraversato più di ogni altro i confini nazionali: ben otto degli atleti che a Parigi hanno vinto medaglie nella lotta, nel taekwondo o nel judo sono nati nelle repubbliche russe del Daghestan o nell’Ossezia del Nord ma hanno gareggiato per altri Paesi europei. Tra loro si trovano anche Islam Dudaev e Chermen Valiev, che hanno procurato all’Albania le sue prime medaglie olimpiche di sempre. 

Tra i Paesi europei che più hanno beneficiato dell’apporto di atleti nati altrove spiccano l’Azerbaijan e la Bulgaria. Entrambi hanno vinto sette medaglie alle Olimpiadi di Parigi, ma quasi tutte sono state conseguite da atleti nati in altri Paesi – tra cui la Georgia, l’Iran, la Russia o l’Ucraina, e persino Cuba. Nel caso della Bulgaria, molti di questi atleti sono stati attratti nel Paese grazie all'interessamento di singoli uomini d'affari appassionati o attivi nell'ambito, per esempio, della lotta o del sollevamento pesi. Alcuni di questi imprenditori sono essi stessi ex atleti, come Grisha Ganchev, Krasimir Ininski oppure Slavi Binev, che è di gran lunga il principale sponsor della federazione bulgara di taekwondo. 

Krasen Nikolov della testata bulgara Mediapool ha contribuito alla realizzazione di questo articolo. 

I dati

I dati alla base di questo articolo sono stati estratti da Giorgio Comai da Wikipedia/Wikidata e poi elaborati . Tutti i dati ricavati per i vincitori di medaglie alle Olimpiadi di Parigi possono essere liberamente consultati e scaricati qui .

 

Questo articolo è stato prodotto nell'ambito di PULSE, un'iniziativa europea coordinata da OBCT che sostiene le collaborazioni giornalistiche transnazionali.


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