Tbilisi: i georgiani marciano e ballano per nuove elezioni

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Continuano a Tbilisi le proteste di piazza iniziate a fine novembre per chiedere nuove elezioni. Gran parte della popolazione si rifiuta di accettare l'esito delle controverse elezioni parlamentari del 26 ottobre. Foto e testi di Onnik James Krikorian

Anche la comunità internazionale ha espresso preoccupazioni, affermando che le elezioni non hanno soddisfatto gli standard attesi da un potenziale membro dell'Unione europea. Ad innescare le attuali manifestazioni sono stati i commenti fatti il 28 novembre dal primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze, che annunciava la sospensione dei colloqui di adesione con l'UE fino al 2028.

Sebbene alcuni accusino l'opposizione georgiana e l'ex presidente Salome Zourabichvili di organizzare le proteste, i manifestanti stessi negano tali accuse. Sono state le osservazioni di Kobakhidze a portarli in piazza, affermano. Almeno il 70% della popolazione sostiene l'adesione all'UE, che è quindi un obiettivo bipartisan. Il numero di manifestanti è diminuito notevolmente: non è mai stato così grande come sostiene l'opposizione, ma nemmeno così piccolo come sostiene il governo.

Qualunque sia la situazione, le proteste sono in gran parte confinate alla capitale, con raduni molto piccoli solo in alcune parti del paese. Al momento, chiunque stia coordinando le dimostrazioni sta organizzando una serie di marce ed eventi giornalieri a Tbilisi per far sì che ci siano sempre alcune persone in strada.

Tra questi nuovi eventi tenuti per chiedere nuove elezioni e il rilascio degli attivisti arrestati, il 22 dicembre si è tenuta una danza collettiva di guerra Khorumi sul viale Rustaveli. Ci sono state anche altre marce, principalmente per i georgiani etnici, ma anche una piccola marcia dell'unità per le minoranze etniche tenutasi il 26 dicembre. Anche il Capodanno è stato caratterizzato da manifestazioni fuori dal parlamento, con tavoli apparecchiati con snack e bevande per salutare il nuovo anno. Il 6 e 7 gennaio, i manifestanti hanno anche celebrato in piazza il Natale ortodosso georgiano.