Giving for Greece: l'accoglienza dei minori non accompagnati

29 marzo 2016

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Il numero di minori non accompagnati rifugiati o migranti che raggiungono l'Europa è in crescita rispetto agli anni scorsi. Qualcuno di loro ha lasciato i propri genitori nel Paese d'origine, altri li hanno persi in mare o durante il viaggio. Questi bambini, sfiniti e traumatizzati, necessitano di un'attenzione particolare.

In Grecia, paese principale di arrivo, ha avuto avvio il progetto "Giving for Greece " attraverso cui alcune decine di ong si sono mobilitate ad Atene, Lesbo, Samos, Chios, Kos, Leros, Orestiada ed Idomeni per poter assecondare, in diversi modi, i bisogni di questi bambini.

A Lesbo in particolare l'ong greca METAdrasi ha aperto nel dicembre 2015 un centro di accoglienza di transito per minori non accompagnati con 12 posti letto per bambini di età inferiore ai 14 anni. La stessa organizzazione sta progettando la costruzione di altri due centri nelle isole di Chios e Samos. Ciò permette ai bambini un luogo di accoglienza a loro misura in cui trovano un'atmosfera famigliare. Questo tipo di soggiorno mette anche in sicurezza i minori minimizzando la possibilità che diventino esca di trafficanti di uomini o sfruttatori. Anche l'ong PRAKSIS gestisce sempre a Lesbo una struttura simile che, dal novembre scorso, può ospitare una decina di minori.

Dopo qualche giorno di soggiorno presso le isole di arrivo, i bambini vengono spostati in altre strutture di accoglienza per minori non accompagnati. METAdrasi offre assistenza legale a coloro che intendono fare domanda d'asilo in Grecia o iniziare le procedure di ricongiungimento famigliare. Altri, invece, decidono di continuare il viaggio verso la Macedonia. Per quelli che rimangono è stato strutturato il programma “Find Human Rights at Home” con cui si garantisce, soprattutto per i più piccoli, un'accoglienza temporanea in famiglia, preferibilmente in ambienti culturali e linguistici affini al loro.

Anche se negli ultimi tempi è aumentata l'attenzione verso i minori non accompagnati, visti i loro alti numeri, la situazione rimane drammatica. L'ombudsman bulgara Maya Manolova ha denunciato ad inizio marzo che i minori non accompagnati rifugiati o migranti scoperti in Bulgaria vengono inseriti in campi di detenzione insieme ad altri adulti.

Per l'Europol sono 10.000 i minori non accompagnati rifugiati o migranti spariti in Europa durante il 2015. Circa la metà di questi bambini sono scomparsi dopo essere arrivati in Italia.

Link: METAdrasi