Si terrà a Firenze dal 26 al 29 novembre prossimi il primo festival italiano esclusivamente dedicato alla produzione cinematografica dei Balcani occidentali. La rassegna è organizzata da Oxfam Italia in collaborazione con i maggiori festival di cinema del sud est Europa. Il programma della mostra e gli eventi collaterali
All'inizio di novembre sono usciti in Italia due importanti film sui Balcani, “Venuto al mondo” di Sergio Castellitto, tratto dal libro di Margaret Mazzantini, storia d'amore e di maternità sullo sfondo dell'assedio di Sarajevo, e “La nave dolce”, documentario di Daniele Vicari sulla Vlora, nave che nell'agosto del 1991 arrivò al porto di Bari con 20.000 cittadini albanesi in fuga e 10.000 tonnellate di zucchero. Due film in cui autori italiani portano sul grande schermo i “loro” Balcani, che hanno il pregio di far parlare la stampa nazionale dei paesi oltre Adriatico e del concetto di straniero in Italia, ma che raccontano episodi risalenti a vent'anni fa.
I Balcani oggi
Fra pochi giorni, invece, Firenze tenterà un'operazione diversa, mostrando come gli autori balcanici interpretano la propria società, di cosa parla e come il cinema balcanico di oggi. Dal 26 al 29 novembre 2012 si terrà infatti nel capoluogo toscano la prima edizione del Balkan Florence Express , la rassegna di cinema dai Balcani occidentali organizzata da Oxfam Italia in partnership con due giganti dell'organizzazione di festival cinematografici, il Festival dei Popoli e la Fondazione Sistema Toscana – Mediateca regionale, con il contributo del Programma Prince dell'Unione Europea. Il Balkan Florence Express (BFE) nasce inoltre nella cornice di un altro evento, la “50 giorni di cinema internazionale " o Festival dei Festival, come lo definisce la Regione Toscana che ne è il principale sponsor, che riunisce 9 festival di cinema internazionale e di genere portando una media di 50 mila spettatori al cinema Odeon, il cinema art-déco che si trova in piazza Strozzi, nel cuore di Firenze.
Cinema e pregiudizi
L'idea alla base del BFE è quella di utilizzare il cinema per contrastare i pregiudizi alimentati nei confronti dei cittadini dei Balcani occidentali che, si spera fra non molto (la Croazia fra pochi mesi), diverranno cittadini dell'Unione europea. Un modo per provare ad evitare la sindrome dell'idraulico polacco o dell'invasione dei rumeni, rispetto a precedenti momenti di allargamento a est dell'UE.
Dall'altra parte, il BFE voleva portare in Italia, in una cornice prestigiosa come quella della “50 giorni” fiorentina, l'ottima qualità di film prodotti nei Balcani occidentali mai distribuiti in Italia che, se mai verranno distribuiti, saranno proiettati per una settimana in una piccola sala della tua città. Semmai. L'idea, dunque, è quella di far capire ad un pubblico il più possibile generalista, ovvero diverso da quello dei lettori di Osservatorio, che il cittadino dei paesi dei Balcani occidentali non è il tifoso con le tronchesi sugli spalti dello stadio di Genova, e che il cinema balcanico non è solo Kusturica, anche se questi 'prodotti' vendono molto di più nel panorama dei mass media nostrani.
Il meglio dei Balcani, mai distribuito in Italia
Il BFE ha chiesto a 9 soggetti dei Balcani, tra Festival ed organizzazioni che si occupano di cinema, di selezionare i migliori prodotti dei propri paesi per la fiction e per il documentario, con un occhio al “nuovo volto” dei Balcani, i giovani. La selezione dei 20 titoli che verranno presentati a Firenze, tra documentari e fiction, è dunque stata fatta in collaborazione con Crnogorska Kinoteka (Montenegro), Sarajevo Film Festival e Film Makers Association of BiH (Bosnia Erzegovina) PriFilmFestival (Kosovo), Cinedays (Macedonia), Restart e Croatian National Cinema Archive (Croazia), Tirana Film Festival (Albania), FreeZoneFestival e Dokukino (Serbia). In rassegna ci saranno, fra gli altri, autori e giovani talenti come Nikola Ležaić, che con Tilva Roš ha portato al grande pubblico la storia di adolescenti inquieti di una cittadina di una Serbia in profonda crisi economica, o il dramma tra amore e carcere del regista albanese Bujar Alimani, con il suo film Amnistia, fino alle più scanzonate avventure fra opposti nazionalismi della rock band del macedone Punk is not dead, a documentari come Cinema Komunisto, di Mila Turajlić, che ripercorre la storia del cinema della ex Jugoslavia, di Avala Film, casa di produzione cinematografica e della Filmski Grad, la Cinecittà belgradese, o alle difficoltà di un mondo rurale che cambia con il film di Momir Matović, Perseverance... spirit.. breath... sulle scuole nei villaggi di montagna dove ci sono classi formate da uno studente e il suo insegnante o sui ruspanti abitanti del villaggio nel sud della Serbia, Zabrdje, rimasti in 4 uomini scapoli, costretti ad affidarsi ad un'agenzia per trovare una moglie albanese. Le serate saranno affidate a 4 giornalisti esperti dell'area balcanica: Mario Boccia (collaboratore de Il Manifesto), Barbara Gruden (Radio Rai), Stefano Marcelli (Rai), Gigi Riva (l'Espresso).
Non solo cinema
Il Balkan Florence Express durerà 4 giorni, dal 26 al 29 novembre, ma porterà a Firenze anche altri eventi collegati al Festival stesso. Nel corso di due matinée dedicate alle scuole verrà proiettato il reportage “La strada del ritorno”, di Andrea Rossini, seguito dal film Tilva Roš. Nei giorni del Festival si svolgerà inoltre un Balkan Florence Media Pool, costituito da un gruppo misto di giornalisti italiani e dei Balcani che farà citizen journalism per tutto il corso della rassegna con il coordinamento dell'associazione One World South East Europe . Il 29 si terrà inoltre una tavola rotonda di incontro tra produttori, rappresentanti di festival, autori italiani e balcanici per creare canali stabili di comunicazione che possano facilitare la distribuzione di film italiani nell'area ex jugoslava e in Albania e di film balcanici in Italia.
Firenze inoltre ospiterà in questo periodo ben due mostre. Dal 16 novembre al 7 dicembre, presso la Casa della Creatività/Palazzo giovane, si terrà una mostra dedicata a Bekim Fehmiu, attore jugoslavo di origine kosovara protagonista di un celeberrimo sceneggiato Rai degli anni '60, l'Odissea. Il 21 Novembre, all'interno di questa mostra, ci sarà un evento speciale in cui Vinicio Capossela, Michele Nardelli del Forum Trentino per la Pace e Giuseppe Colangelo, critico letterario del quotidiano L'Adige parleranno de “Il volto di Ulisse. La metafora del limite”.
Dal 24 novembre al 6 dicembre, alla galleria Tethys, ci sarà inoltre la mostra fotografica Verso Est: piccole storie dai Balcani in collaborazione con la Fondazione Studio Marangoni. Verranno esposti lavori di Mario Boccia, Alessandra Capodacqua, Paolo Cagnacci, Barbel Reinhard, Margherita Verdi.
Infine ci sarà il concerto dei Kal, gruppo di musicisti rom serbi che presenteranno il loro balkan ska ma anche la battaglia per i diritti dei rom, introdotti da un gruppo musicale fiorentino, i Prodotti Tipici Musicali, all'Auditorium Flog. Osservatorio Balcani e Caucaso sarà media partner dell'evento e seguirà tutte le attività del BFE.
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