Gianni Belluscio, ritratto nel nord dell'Albania da Andrea Pandini

Gianni Belluscio, ritratto nel nord dell'Albania mentre dialoga con un residente locale -  Andrea Pandini

È venuto a mancare Gianni Belluscio, linguista, con cui avevamo condiviso un intenso viaggio nel nord dell'Albania, alla scoperta delle parlate locali

14/04/2020 -  Davide Sighele

Gianni aveva una voce limpida, rassicurante, calda. Una voce che sapeva dare tranquillità ai suoi interlocutori, una voce che ci ha accompagnati lungo un intenso viaggio che abbiamo fatto assieme a lui, Monica Genesin e altri ricercatori di linguistica in Albania, più di dieci anni fa. Abbiamo infatti avuto la fortuna di partecipare assieme a loro ad una ricerca sul campo, tra le Alpi albanesi, un viaggio che abbiamo raccontato nel documentario “Bocca, occhi e orecchie”.

Difficile dimenticare quell'esperienza. Per il contesto in cui si è svolta, le incontaminate Alpi albanesi, ma anche per l'altrettanto incontaminata e travolgente passione di Gianni e dei suoi colleghi per le ricerche che stavano effettuando. Non erano radi i moti di sincero entusiasmo quando scorgevano, tra le parole degli “informatori” - così tecnicamente vengono chiamate le persone originarie del posto con le quali si interloquisce - espressioni che riportavano all'origine millenaria delle lingue, in questo caso tracce di legami della lingua locale con l'indoeuropeo.

Di Gianni mi è sempre rimasta impressa un'immagine, al mattino presto. Seduto su di una panca di legno all'aperto, con chi ci aveva ospitato quella notte. Il registratore e il microfono quasi distrattamente tenuti in mano, per non disturbare la conversazione: i suoi occhi scuri ed attenti e la sua voce che aveva la luce calda del sorgere del sole.

Da quel viaggio io e Gianni ci eravamo rincontrati solo una volta, non molto tempo dopo, a Cosenza, dove assieme alla co-regista del documentario, Micol Cossali, eravamo stati invitati a presentarlo. Ma ogni viaggio intenso fatto assieme a persone che hanno il coraggio della sincerità è metafora di vite intere, ed è per questo che il ricordo di Gianni rimarrà come quello di un compagno di vita.

Gianni era nato a S. Basile (Cosenza) nel 1961 e faceva parte della comunità arbëresh. È stato un albanologo di spicco nel campo della Fonetica sperimentale applicata all'albanologia. Professore all'Università della Calabria, stretto collaboratore del linguista John Trumper, ha svolto preziose ricerche avvalendosi delle strutture del Laboratorio di Fonetica della stessa università. Numerose le ricerche sul campo condotte in Albania, nel Kosovo e nelle comunità arbëreshe d'Italia.

Sincere condoglianze alla famiglia, agli amici ed ai colleghi. Vogliamo ricordarlo riproponendo, qui sotto, il viaggio fatto assieme.

Vai al documentario "Bocca, occhi, orecchie. Un viaggio nelle Alpi albanesi"


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