ingenuità / Il cuore nel pozzo: intervista a Leo Gullotta / Italia / aree / Home - Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa

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Caro Gullotta, che ingenuità. Già me la vedo la maggioranza degli Italiani che dopo la fiction corrono a documentarsi su questo tema. La questione è che in pieno iper-realismo, per dirla con Baudrillard, la finzione diventa realtà, più reale del reale. Il filmato, che come sostiene lei, non vuol essere una ricostruzione storica, ha il pregio (o difetto) di inserirsi efficacemente nella testa della gente, sicché per molti il capitolo foibe sarà ben rappresentato dal ricordo della fiction, dove i partigiani jugoslavi sono descritti unicamente come dei barbari criminali. Lo stesso regista nella trasmissione di B. Vespa, il giorno prima della messa in onda della fiction, poneva un parallelo fuorviante tra le foibe e la guerra degli anni 90 nella ex Jugoslavia, conlcudendo che non c'è da sorprendersi tanto per quanto acccaduto negli anni 90, viste le premesse storiche. Come dire: barbari erano e barbari sono rimasti. Dal momento che credo siano stati spesi parecchi soldi per realizzare lo sceneggiato, perché non pensare di affiancarlo, anche in seconda serata, da un documentario serio, con eventuale dibattito tra storici? Così da avere una visione un po' più completa o quantomeno orientata all'intera complessità dell'argomento. Ma la televisione, purtroppo, non abbonda di cultura e l'informazione che la tv trasmette è sempre più tendezialmente pornografico-seduttiva.