Viaggiare i Balcani organizza nel mese di luglio - dal 16 al 18 - una tre giorni in Trentino, con sguardo fisso al mondo dell’Europa centrale e orientale. Balcani, Mitteleuropa ed il più vasto mondo tedesco sono infatti parte naturale e inscindibile della storia di questa regione d’Italia
Fonte: Viaggiare i Balcani
Il Trentino è una vera e propria porta di accesso al mondo dell’Europa entrale e orientale: Balcani, Mitteleuropa ed il più vasto mondo tedesco sono infatti parte naturale e inscindibile della storia di questa regione d’Italia. Basti pensare che nel primo scorcio del ‘900, trentini, viennesi e sarajevesi erano cittadini del medesimo Stato, ossia di quell’Impero asburgico che estendeva i suoi confini sino alla Transilvania, alla Bucovina e alla Galizia.
L'itinerario propone di recuperare memorie storicamente e geograficamente vaste, con visite ed incontri che s’intrecciano in modo dinamico, combinando fatti storici e territorio, trattando la Grande Storia e le vicende di piccole comunità, famiglie e singoli individui. Lungo la visita si tracceranno così delle traiettorie che, pur vedendo protagonista il Trentino, ci collegano con forza alle terre del Nord e dell’Est. E’ un Trentino che si fa ammirare e che permette di viaggiare molto più lontano di quanto sembri.
Il viaggio, con partenza da Verona venerdì 16 luglio e ritorno a Verona domenica 18, è prevista come prima tappa Rovereto con la visita al Museo Storico della Guerra di Rovereto. Qui si approfondirà in particolare la conoscenza delle condizioni di vita dei soldati dei due opposti schieramenti e della popolazione civile trentina tra 1915 e 1918. Gli uomini in divisa del Regno d’Italia affrontarono in condizioni durissime, con un conflitto spinto sino alle alte quote, l’esercito multietnico dell’Impero austro-ungarico, che vedeva tra le sue fila numerosi “maschi abili” provenienti dalle terre balcaniche.
Nel pomeriggio sarà la volta di Castellano, a pochi chilometri da Rovereto. Accompagnati da Marco Abram, storico e ricercatore di OBC Transeuropa, si ripercorrerà la pesante vicenda dei prigionieri russi, serbi e romeni, trasferiti in Trentino dalle autorità viennesi per costruire infrastrutture – in particolare strade – che permettessero all’esercito asburgico una logistica efficiente. Una vicenda che viene approfondita nell'ambito del progetto "Gli ultimi della Grande Guerra: memoria in rete " che tra le diverse attività ha previsto anche la realizzazione di una mappa interattiva e di una mostra fotografica ospitata a partire dal 25 giugno presso il Museo Storico della Guerra di Rovereto.
La prima giornata si concluderà con un appuntamento dedicato alla sorte della comunità ebraica di Trento, forzatamente scomparsa a seguito della “vicenda del Simonino” sul finire del ‘400. E’ l’occasione per intrecciare questa storia con il destino degli Ebrei nell’Europa orientale e balcanica.
Sabato 17 luglio, è prevista una camminata guidata su quello che un tempo era chiamato Monte Argentario e così conoscere il mondo dei minatori provenienti dall’area tedesca per sfruttare le risorse del territorio. Si trattava di operai e tecnici specializzati che nel Medioevo giunsero sino al Veneto, in particolare nell’Alto Vicentino, e che calcarono diverse altre vie verso Est, insediandosi anche in Bosnia e in Transilvania. Nel pomeriggio, si verrà a contatto con la realtà dei Mòcheni, una comunità di lingua tedesca insediatasi in epoca medievale in una valle a nord est di Trento: ad un primo gruppo di agricoltori e allevatori, ne seguì poi un secondo abile nell’estrazione mineraria. Ancora oggi la comunità – tutelata dalle istituzioni quanto a cultura, identità e lingua – abita questo territorio in cui si trovano disseminati gli antichi masi delle diverse famiglie.
La mattina dell'ultimo giorno, domenica, al centro del programma sarà Pieve Tesino. Una passeggiata nel Giardino d’Europa, che richiama i valori e le pratiche che hanno ispirato i Padri dell’Europa unita: progettualità, collaborazione, democrazia, capacità di integrare ed unire le diversità. A seguire la visita al Museo “Per Via”, che racconta un’attività che per più di due secoli è stata il più importante elemento d’identità delle genti tesine. Protagoniste sono le stampe popolari, “specialità” degli ambulanti, con immagini di tipo diverso, per lo più a tema religioso. Custodite in una cassetta di legno, i Tesini le caricavano sulle spalle e partivano a piedi, diramandosi per tutta Europa (Parigi, Varsavia, San Pietroburgo, Mosca, …) alla ricerca di acquirenti e diffondendo con esse messaggi, idee e principi. La Prima Guerra Mondiale rappresentò la fine di un’epoca. Chiuse le frontiere, richiamati gli uomini a servire nell’Imperial Regio Esercito, interrotti i normali traffici, tutto si fermò. Molti negozianti si ritirarono in attesa che la guerra finisse, custodendo le loro stampe come il bene più prezioso, ma alla fine della guerra le possibilità di ripresa erano molto ridotte: il nuovo assetto politico europeo ostacolava il commercio ambulante e le frontiere moltiplicate restringevano libertà di spostamento e diffusione delle merci. La lunga storia delle stampe finì proprio allora.
Nel primo pomeriggio seguirà la passeggiata nel borgo di Pieve Tesino, curato ed elegante, la struttura e l’architettura dei suoi edifici lasciano intendere il livello di benessere raggiunto dalla popolazione locale. Infine, la visita al Museo Casa De Gasperi, che custodisce l’eredità umana e politica dello statista italiano ed europeo Alcide De Gasperi: dal periodo asburgico a quello tra le due guerre e dell’Italia fascista, sino all’impegno nell’Italia repubblicana e alla concretizzazione dell’idea di Europa unita, ancora oggi protagonista del dibattito e delle pratiche politiche.
Programma dettagliato e informazioni sul sito di Viaggiare i Balcani .