OBCT, insieme ai partner di MFRR, condanna la convocazione del conduttore RAI Sigfrido Ranucci da parte della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e sollecita il Parlamento italiano a garantire l'indipendenza del servizio pubblico televisivo (RAI)
Le organizzazioni partner del consorzio Media Freedom Rapid Response (MFRR) condannano oggi la convocazione del conduttore della Radiotelevisione Italiana (RAI) Sigfrido Ranucci da parte della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Consideriamo questa convocazione come un altro atto intimidatorio nei confronti di un programma di giornalismo investigativo indipendente i cui servizi sono stati critici nei confronti di numerosi membri dell'attuale governo.
Le nostre organizzazioni sollecitano inoltre il Parlamento italiano a garantire l'indipendenza del servizio pubblico televisivo (RAI) e a porre fine alle ingiustificate ingerenze politiche sulla sua produzione giornalistica.
Il 25 ottobre 2023 , i rappresentanti della coalizione di governo di estrema destra hanno votato per convocare Ranucci in qualità di vicedirettore della Direzione Approfondimento della RAI. La Commissione è presieduta dal partito di opposizione Movimento Cinque Stelle ed è composta da 40 senatori e deputati scelti in modo da riflettere la configurazione parlamentare.
Ranucci è comparso davanti alla Commissione il 7 novembre insieme a Paolo Corsini, che presiede il Direttivo. È la prima volta che la Commissione parlamentare convoca e interroga gli autori di un programma televisivo. Sulla carta l'udienza era convocata per discutere i criteri generali riguardanti l'attività investigativa della Rai, ma l’interrogazione parlamentare si è concentrata esclusivamente sul programma d'inchiesta di Ranucci, Report, e sulle sue finanze.
Nel corso degli ultimi 27 anni, Report ha indagato su numerose importanti questioni di interesse pubblico che vanno dalla politica alla corruzione all’ambiente. Il mese precedente, due inchieste avevano suscitato reazioni ostili tra i membri della coalizione di governo: una riguardava il presidente del Senato Ignazio La Russa e l'altra il defunto presidente del partito partner di coalizione Forza Italia, Silvio Berlusconi .
Durante l’udienza, Ranucci ha ribadito l’indipendenza del programma e ha presentato i dati sugli ascolti, fornendo prove dell’andamento stabile del programma e dell’allocazione del budget. Ha inoltre ricordato alla Commissione come i giornalisti di Report siano stati portati in tribunale 178 volte e mai trovati colpevoli.
Il tono dell'udienza parlamentare e le circostanze in cui è stata convocata l'udienza segnalano un crescente rischio di ingerenza politica nel servizio pubblico indipendente e nella libertà dei media in Italia.
MFRR nota che l’indipendenza della RAI è sotto rinnovata pressione dopo l’annuncio di significativi tagli al budget , le precedenti dimissioni del suo amministratore delegato e altri importanti cambiamenti al management interno dettati da influenze politiche .
Condanniamo questa convocazione come un atto ingiustificato di pressione e intimidazione contro il lavoro investigativo indipendente di Report e siamo allarmati dal segnale minaccioso che invia alla comunità dei media italiani. Esprimiamo inoltre la nostra profonda preoccupazione per l’atteggiamento beffardo mostrato da alcuni membri della coalizione di governo nel corso della convocazione.
Insieme alla società civile italiana e al sindacato italiano dei giornalisti Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) , ribadiamo il nostro sostegno a Ranucci ed a Report. Rinnoviamo il nostro appello al Parlamento italiano affinché promulghi una legislazione volta a salvaguardare i media di servizio pubblico da interferenze ingiustificate e ad assicurarne il sostegno economico in linea con la proposta dell'European Media Freedom Act .
Firmato:
European Federation of Journalists (EFJ)
OBC Transeuropa (OBCT)
Free Press Unlimited
International Press Institute (IPI)
ARTICLE 19 Europe
European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)