Il momento attuale, caratterizzato dall'avvio, nel gennaio 2001, del biennio di Presidenza della Regione Veneto, vede Alpe Adria interrogarsi sulla propria identità, marcata da una forte eterogeneità interna, sulle proprie ambizioni di macro-regione europ
Quest'estratto dalla ricerca di Teresa Polara "I Paesi balcanici e l'Unione Europea: a che punto è l'integrazione?" affronta il tema delle iniziative regionali quali forma di integrazione europea. Tra queste la Comunità di Lavoro Alpe Adria.
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La Comunità di Lavoro dei Länder e delle Regioni delle Alpi Orientali, Alpe Adria, è stata costituita nel novembre '98, per mezzo di un Protocollo d'Intesa firmato a Venezia.
Sono membri della Comunità una serie di Regioni: Baranya, Bayern, Burgenland, Friuli-Venezia Giulia, Györ-Moson-Sopron, Hrvatska (Croazia), Kärnten, Lombardia, Oberösterreich, Slovenjia (Slovenia), Somogy, Steiermark, Ticino, Trentino-Alto Adige, Veneto, Vas, Zala. Come si vede, si tratta di un'iniziativa che abbraccia parte dell'Europa centrale, che mette in connessione un ragguppamento di Regioni italiane, austriache, svizzere, tedesche, ungheresi con le Repubbliche di Croazia e di Slovenia.
Gli scopi di Alpe Adria, definiti nel Protocollo e in documenti successivi, consistono nel trattare in comune, a livello informativo e tecnico, e nel coordinare problemi di interesse dei suoi membri. Una serie di questioni assume particolare rilievo ai fini del coordinamento: comunicazioni transalpine, movimento portuale, produzione e trasporto di energia, agricoltura, economia forestale, economia idrica, turismo, protezione dell'ambiente, protezione della natura, tutela del paesaggio, conservazione del paesaggio culturale e ricreativo, assetto territoriale, sviluppo urbanistico, rapporti culturali, contatti tra istituti scientifici.
Il funzionamento di Alpe Adria presuppone lo svolgimento di periodici incontri a livello di organi esecutivi delle Regioni membri, convocati dal Presidente di turno della Comunità, che coincide con il Presidente della Regione. Nel corso di tali riunioni, denominate Assemblea dei Presidenti, si assumono le delibere che vengono adottate a livello degli organi di governo delle Regioni membro.
Una Commissione dei Funzionari Dirigenti svolge consulenza tecnica nell'ambito dei lavori preliminari all'Assemblea dei Presidenti. Coordina inoltre le attività delle Commissioni Permanenti, prepara i documenti da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea dei Presidenti, attua le delibere e approva i progetti.
Le Commissioni Permanenti promuovono processi di integrazione, favoriscono uno scambio di esperienze e informazioni nei settori di competenza, organizzano convegni, conducono analisi, lavorano all'inserimento di progetti bilaterali o multilaterali all'interno di programmi comunitari. A supporto delle loro attività le commissioni possono costituire Gruppi di Lavoro o Gruppi Progetto. Sono operative cinque Commissioni: Commissione I - Assetto del territorio e tutela dell'ambiente; Commissione II - Economia, trasporti e turismo; Commissione III - Cultura e società; Commissione IV - Sanità e affari sociali; Commissione V - Agricoltura e foreste.
I Gruppi di Lavoro svolgono compiti permanenti, i Gruppi Progetto portano a compimento determinate iniziative, dopo di che sono considerati sciolti. Tutti comunicano i loro progetti, nonché i risultati dei propri lavori alla Commissione competente, alla quale sottopongono anche le eventuali proposte sul finanziamento delle loro iniziative. Due Gruppi di Lavoro permanenti svolgono compiti di particolare rilievo: il GL Informazione, che promuove il flusso di informazioni ai fini della divulgazione delle idee del regionalismo, del buon vicinato e del rispetto reciproco; il GL per i Rapporti con l'UE, impegnato nel facilitare il ricorso ai fondi comunitari per la realizzazione dei progetti previsti dal programma di attività e nel realizzare una struttura efficiente di management dei progetti.
La Segreteria Generale opera presso il Presidente di turno. Sono previste anche delle segreterie Regionali. E' stato inoltre istituito un Centro di Documentazione e Informazione.
Ogni Regione sostiene il costo relativo alle attività che svolge nell'ambito di Alpe Adria. Per il finanziamento di attività aventi particolare rilevanza per l'intera Comunità esiste invece un bilancio comune, composto di quote corrisposte dalle Regioni membro, la cui gestione è affidata alla Commissione Dirigenti.
I risultati delle attività sono riassunti in circa 150 rapporti comuni e pubblicazioni, che vertono principalmente sulle tematiche dell'assetto territoriale e della tutela dell'ambiente. Vengono anche realizzate manifestazioni culturali e sportive per i giovani, oltre a simposi ed esposizioni. Tra le attività di maggior rilievo:
- coordinamento dei servizi di protezione civile nelle varie regioni;
- promozione dell'armonizzazione giuridica sul piano della tutela dell'ambiente e dell'assetto del territorio con lo scopo dell'allineamento alla normativa vigente comunitaria;
- raccolta di dati su progetti di pianificazione territoriale transfrontaliera;
- analisi comune dell'immissione di sostanze nocive nel suolo.
A partire dalla sua creazione nel '78, Alpe Adria si è impegnata a cercare interessi comuni, tali da riunire ad uno stesso tavolo Regioni appartenenti agli opposti schieramenti, proponendosi come luogo di dialogo e terreno di intese comuni.
A distanza di anni, di fronte a condizioni ed aspettative profondamente mutate tanto all'interno dei singoli ordinamenti statali quanto nei rapporti tra gli stessi ordinamenti, la Comunità attraversa una fase di ripensamento del proprio ruolo. Già nel '91 una Dichiarazione dell'Assemblea dei Presidenti si sforzava di delineare i nuovi compiti della Comunità nel mutato contesto europeo. Ne scaturivano tra l'altro: l'impegno a far rispettare il diritto di autodeterminazione dei popoli delle Alpi orientali; il fermo sostegno al principio di sussidiarietà; la necessità di contribuire all'integrazione europea attraverso iniziative della Comunità; l'opportunità di cooperare con le altre iniziative regionali.
Il momento attuale, caratterizzato dall'avvio, nel gennaio 2001, del biennio di Presidenza della Regione Veneto, vede Alpe Adria interrogarsi sulla propria identità, marcata da una forte eterogeneità interna, sulle proprie ambizioni di macro-regione europea e sul proprio ruolo nel quadro politico ed economico internazionale.
Due obiettivi vengono al momento individuati come prioritari per l'attività di Alpe Adria: il principale, ribadito in varie sedi, consiste nel contribuire al processo di integrazione europea, utilizzando gli strumenti operativi e le risorse comunitarie utili a favorire la cooperazione transfrontaliera, come tali spendibili anche a favore degli Stati che non abbiano ancora acquisito lo status di membro dell'UE. L'altro obiettivo è quello di rafforzare la coesione interna alla Comunità di Lavoro, unendo all'ampiezza delle materie di cui Alpe Adria si occupa una maggior grado di operatività interna ed una maggiore capacità decisionale.
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