La Caritas Ambrosiana lancia in questi giorni un sito online per parlare di migrazioni a 360 gradi con una serie di iniziative che vanno dalla sensibilizzazione, alla narrazione passando per progetti concreti di aiuto.
Fonte: Caritas Ambrosiana
Nella homepage ben curata, una serie di motivazioni compaiono ad ogni clic per spiegare il perchè del nome “Sconfinati”. Leggiamo alcune di queste: "Pensare che un confine sia una soglia e non una barriera, un luogo verso cui allargare il nostro sguardo e non un muro, uno spazio aperto per la volontà e il desiderio e non un ostacolo" oppure "Esser capaci di immedesimarci in chi sconfina dalla propria terra per cercare una vita dignitosa" "Non far finta di non sapere che i paesi dell'UE, così come le grandi superpotenze USA, Russia, Cina, hanno sconfinato e continuano a farlo con logiche di profitto e sfruttamento fini a loro stesse e distruttive, producendo armi e vendendole anche ai paesi con situazioni di alta vulnerabilità".
Un'ampia sezione è dedicata alla rotta balcanica con il racconto di una missione compiuta da alcuni volontari nel febbraio 2016 in Croazia, Serbia, Macedonia, Grecia.
Lungo i paesi della rotta sono in programma diverse iniziative svolte dalla Caritas Ambrosiana in collaborazione con le Caritas locali e altre organizzazioni. Nel dettaglio: in Macedonia è prevista la formazione di un gruppo di 20 volontari, che verrà orientato e formato per prestare servizio nei centri di transito di Gevgelija e Tabanovce. In Serbia verrà creata una mensa per fornire pasti e bevande caldi e in Croazia si lavora alla fornitura ai migranti di pasti caldi nel campo di Slavonski Brod.
Molto interessante anche la sezione dati, aggiornata a gennaio 2016, perchè per conoscere è importante analizzare i numeri reali non dimenticando che dietro a ogni numero c'è sempre una persona con la sua storia.