Due gravi incidenti si sono verificati in questi giorni in Kosovo. In discussione l'operato della polizia internazionale.
Dragoljub Markovic, 33 anni, di nazionalità serba è stato ucciso ieri mattina davanti alla soglia della sua abitazione a Kosovska Kamenica (Kosovo). Markovic ucciso dall'esplosivo posizionato davanti alla soglia della sua abitazione, lascia la moglie e tre bambini.Secondo le parole di Rada Trajkovic, rappresentate della coalizione serba Povratak, si tratterebbe dell'ennesimo attentato che mette in discussione l'operato della polizia internazionale e la sua capacità di evitare atti di ritorsione e vendetta a sfondo etnico.
Un altro fatto accaduto in questi giorni sembra gettare in cattiva luce le forze internazionali di polizia.
Secondo l'agenzia Beta un appartenente alla polizia internazionale è stato arrestato dopo un incidente verificatosi a Pec, dove una ragazza albanese di 23 anni ha perso la vita. Il portavoce dell' UNMIK Derek Chapel ha fatto sapere che la vittima è morta dopo essere stata trasportata all'ospedale a causa delle ferite riportate durante lo scontro avvenuto nell'appartamento del poliziotto, anch'esso ferito ad una mano. Il portavoce dell'UNMIK ha dichiarato di sospettare che ci sia qualcun altro implicato nella vicenda, nel frattempo la polizia procederà con le dovute indagini, ma non rivela il nome del poliziotto arrestato.
Queste tragiche vicende accadono in un momento particolarmente critico per il Kosovo. Non è ancora stato eletto il presidente e non si è ancora dato vita ad un governo del paese, mentre d'altro canto è in atto un vuoto istituzionale da parte della comunità internazionale, dopo l'uscita di scena del capo missione dell'UNMIK Hans Haekkerup.
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