Kosovo: buone notizie per i difensori della valle di Deçan

22 ottobre 2021

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L'azienda austriaca Kelkos Energy, che chiedeva 100mila euro di risarcimento danni all'ambientalista Shpresa Loshaj, ha ritirato la querela, dimostrando così che si trattava di una SLAPP, parte di una strategia per zittire chi protesta

La buona notizia arriva da un comunicato di Amnesty International , in occasione della conferenza stampa degli attivisti e degli avvocati convocata davanti al ministero dell'Ambiente a Pristina: l'austriaca Kelkos Energy ha fatto marcia indietro nella causa per diffamazione contro Shpresa Loshaj e Adriatik Gacaferi, attivisti kosovari che si erano mobilitati contro l'impatto ambientale degli impianti idroelettrici lungo il fiume Lumbardhi, all’interno del parco nazionale di Bjeshkët e Nemuna.

Della questione ci eravamo occupati lo scorso maggio, quando in un'intervista la protagonista raccontava della richiesta danni di 100mila euro ricevuta dalla Kelkos Energy a febbraio ma soprattutto poneva l'accento sulle responsabilità delle istituzioni kosovare e sul fatto che le concessioni emesse così in fretta dal governo siano in realtà contrarie allo stato di diritto.

A qualche mese di distanza, ecco la buona notizia: l'azienda austriaca ritira la querela.

Questo il commento di Jelena Sesar, ricercatrice di Amnesty International esperta di Balcani Occidentali: "La Kelkos Energy stava usando queste cause per intimidire e mettere a tacere gli attivisti, per non farli parlare dei possibili danni ambientali causati dallo sfruttamento delle risorse naturali del Kosovo. La decisione della Kelkos di ritirare le querele senza ulteriori pretese è una vittoria della libertà di espressione, anche se va detto che Shpresa Loshaj e Adriatik Gacaferi non avevano nessun motivo per essere querelati”.

La vicenda rientra quindi in quella tipologia di abuso degli strumenti legali che è facile riconoscere come SLAPP, strategic lawsuit against public participation, tema su cui l'attenzione di Parlamento Europeo, Commissione e Consiglio d'Europa, nonché OSCE, è molto forte. Si tratta di una pratica molto utilizzata da aziende e potentati per zittire le critiche, e una delle caratteristiche che - per il momento solo formalmente - identifica una SLAPP è proprio il suo far parte di una strategia.

La Kelkos Energy infatti, un'azienda austriaca che gestisce impianti idroelettrici anche in Kosovo, non è nuova a utilizzare cause per diffamazione e richieste di risarcimento danni per colpire gli attivisti che ne critichino l'operato e che sollevino l'attenzione sull'impatto ambientale dei suoi impianti.

La buona notizia tuttavia non mette fine alla campagna di sensibilizzazione e alle proteste degli ambientalisti, che continuano a contrastare la costruzione di nuovi impianti idroelettrici nella valle di Deçan.