Kosovo: espulsi, e poi?
4 febbraio 2014
Dal 2005 ad oggi sono tra le 25.000 e le 27.000 le persone rimpatriate forzatamente in Kosovo.
Un recente rapporto dell'OSCE sul contesto legale dei rimpatri e sulle politiche di reintegrazione a loro favore afferma, però, che poco si può dire sulla loro effettiva situazione dopo il ritorno in patria.
I “rientranti” sono persone che, risiedenti all'estero, decidono di far rientro in Kosovo o, nella maggior parte dei casi, vengono forzatamente rimandate in Kosovo dallo stato ospitante.
A partire dal 2008 sono stati siglati accordi di rimpatrio bilaterali tra le istituzioni del Kosovo e 21 stati - in prevalenza dell'Europa occidentale - nei quali viene sancito il diritto di questi ultimi di rimpatriare forzatamente cittadini kosovari e il dovere del Kosovo di riammetterli “senza altre formalità”, formula che ritroviamo nella maggior parte di questi accordi.
Dal gennaio 2005 al giugno del 2013 l'OSCE stima che tra le 25.000 e le 27.000 persone siano state rimpatriate forzatamente in Kosovo. Di queste circa un quarto sono persone che appartengono a comunità che l'Alto commissario per i rifugiati definisce “a rischio” e che necessitano di tutela internazionale: serbi del Kosovo, rom e albanesi risiedenti in comuni dove costituiscono minoranza.
E in Kosovo è proprio l'OSCE l'organismo internazionale che si occupa del monitorare la reintegrazione. Nel rapporto recentemente pubblicato l'organizzazione internazionale sottolinea che sono stati fatti progressi dal punto di vista legislativo e organizzativo, tra cui si sottolinea l'importanza della parziale decentralizzazione a livello municipale della gestione di pratiche e fondi per il reintegro.
Purtroppo però nello stesso rapporto si sottolinea come a causa della mancanza di una raccolta dati coerente sia impossibile qualsiasi valutazione quantitativa sull'effettivo accesso ai servizi e sull'efficacia delle strategie di reintegrazione messe in campo. L'analisi “non può che basarsi, una volta ancora, sullo status dell'implementazione della cornice legale e delle varie politiche”, si afferma nel documento.
In quell' “una volta ancora” sembra emergere tutto il paradosso della situazione: molti paesi europei da anni stanno espellendo cittadini kosovari – si ricordi la polemica che ha riguardato il caso di Leonarda, la ragazza kosovara espulsa dalla Francia - dall'altra si ricorre al palliativo di finanziare e monitorare la loro reintegrazione. Ma nessuno è in grado di dire se questi progetti di reintegrazione hanno un senso ed effettivamente aiutano chi viene espulso perché non vi sono dati adeguati per fare quest'analisi...
Link: OSCE