Kosovo: l’accordo frontaliero con il Montenegro, pomo della discordia
6 dicembre 2017
L'accordo frontaliero tra Kosovo e Montenegro va contro gli interessi kosovari. E' quanto ha affermato dal governo di Pristina per voce del suo primo ministro Ramush Haradinaj, che lunedì ha dato il benservito ai membri della Commissione statale sulla demarcazione dei confini dando mandato ad un nuovo gruppo di lavoro di sbloccare la situazione.
"Abbiamo concluso all'unanimità che la linea di frontiera con il Montenegro non corrisponde a quella dell'ex provincia socialista autonoma del Kosovo", ha dichiarato il deputato Shpejtim Bulliqi (Lega democratica del Kosovo — LDK), a capo della nuova commissione. A suo avviso gli errori della precedente commissione, capitanata da Murat Meha, avrebbero tolto al Kosovo circa 8200 ettari di territorio.
Per il vice-premier Enver Hoxhaj, (PDK) che aveva sostenuto l'accordo con il Montenegro, quanto affermato da Shpejtim Bulliqi non è convincente: "Ho sentito tante affermazioni generiche ma nulla di concreto", ha affermato, aggiungendo di avere l'impressione che la nuova commissione non farà che complicare le cose.
Il presidente kosovaro Hashim Thaçi (PDK), uno dei firmatari dell'accordo nel 2015 nelle vesti di ministro degli Esteri, ha comunque invitato i deputati a ratificarlo. A suo avviso la firma permetterà di "porre fine all'isolamento dei cittadini kosovari". L'Unione europea ha infatti condizionato la concessione di visti Schengen automatici per i kosovari alla ratifica dell'accordo. "E' tempo che l'Assemblea prenda una decisione nell'interesse dei cittadini kosovari che attendono con impazienza la liberalizzazione dei visti".
L’accordo sulla linea di demarcazione con il Montenegro doveva essere votato in parlamento il primo settembre 2015 ma a seguito delle proteste violente dell'opposizione il premier d'allora, Isa Mustafa, lo tolse dall'agenda.
Link: Le Courrier des Balkans